Occorre reagire e esprimere con nettezza l’indignazione e la vergogna di queste norme decise dal Governo di Destra sui minori. Vergogna, questo è il termine giusto. Senza se e senza ma.
Ma perchè, ti senti obiettare se avanzi una qualche critica all’impianto prevalente, se uno sbaglia non deve pagare? Basta col giustificazionismo. Ci vogliono regole e disciplina. Basta con il lassismo…un’onda di piena dei più triti luoghi comuni, delle più sciocche banalità, che tracima e te la ritrovi anche in esponenti ed esperienze che nulla hanno a che vedere con la tradizione securitaria che a sua volta non ha nulla a che vedere con la risposta al giusto bisogno di sicurezza.
Un campione di questa capacità di accogliere bellamente l’onda che tracima dalla banalità di destra è il Presidente della Regione Campania per il quale tutto ciò che evoca emergenza, norme eccezionali, provvedimenti d’ordine è acqua nella quale nuotare comodamente. Non è il solo bisogna dire. E’ in buona compagnia.
E’ una vergogna sul piano morale. E’ una vergogna sul piano fattuale perchè non ridurrà di un grammo il peso della violenza ma aiuterà soltanto a fornire nuova carne ai percorsi formativi della criminalità del futuro.
Quartieri con solo case e spaccio, scuole senza mense; scuole senza tempo pieno; quartieri senza tessuto associativo e sportivo; lavoro povero e disoccupazione per i genitori e ora, neanche più reddito di cittadinanza: ma ha una qualche influenza questo sul formarsi del disagio giovanile e minorile? E bisognerebbe partire da lì fosse anche solo, e scusa se è poco, in termini preventivi?
E invece siamo all’inversione dei ruoli. Coloro che di questo dovrebbero parlare, su questo dovrebbero intervenire, programmare, destinare risorse, economiche e umane, invece fanno gli sceriffi, Governo, Regione mentre brilla per il suo silenzio la Città Metropolitana. Lavorassero invece a quella per cui si batte Nora Puntillo da anni e anni, per salvare i giovani di Napoli e che ha chiamato la scuola integrale.
Napoli e la Campania sono agli ultimi posti delle classifiche del paese per asili nido, mense scolastiche, tempo pieno a scuola, impianti sportivi, presenza nei territori di educatori sociali, per livello di disoccupazione: ma è da qui che bisognerebbe partire o è vecchio sociologismo di sinistra giustificazionista?
E per quanto riguarda i modelli di riferimento mo’ vuoi vedere che il colpevole è Mare Fuori che casomai ha spinto invece tanti ragazzi a porsi il problema di conoscere la realtà del disagio sociale vero di tanti loro coetanei? In una società in cui tutto incita alla competizione, alla furbizia, all’uno contro tutti, al possedere qui ed ora tutto il possedibile, alla ricchezza fonte di potere e gratificazione sociale, alla violenza gratuita e in cui tutto questo diventa modello di riferimento, è davvero sorprendente sorprendersi ed è da squallidi giocatori delle tre carte pensare di imbrogliarci facendo come sta facendo il Governo.
Il 23 marzo 1982 il Senatore a Vita Eduardo De Filippo si alza nell’Aula parlamentare e, parlando dei minori e del loro disagio dice:
” Si tratta di migliaia di giovani e del loro futuro ed è essenziale che un assemblea come il Senato prenda a cuore la riparazione delle carenze dannose, posso dire catastrofiche, che da secoli coinvolgono quasi l’intero territorio dal sud al nord Italia. Mi sono sempre domandato quale potrebbe essere il mio contributo affinché la barca di questi ragazzi che sta facendo acqua da tutte le parti possa finalmente imboccare la strada giusta. Sono convinto che se si opera con energia, amore e fiducia in questi ragazzi molto si può ottenere da loro”.
Altri tempi. Altri livelli. Altre personalità. E se provassimo, tutti, a portarci un po’ più su?