Caro lettore,
il 2021 ha segnato i 100 anni dalla nascita del PCI.
Convinti come siamo che la dispersione della memoria renda più debole ed esposta l’intera democrazia italiana, così come abbiamo cercato di fare fin dalla nascita della esperienza di INFINITIMONDI bimestrale di pensieri di libertà, cerchiamo di indagare nessi e rotture nella relazione tra passato e presente come condizione fondamentale per lanciare uno sguardo penetrante sul futuro.

Con queste pagine vogliamo concorrere, su Napoli, la Campania, il Mezzogiorno a ripercorrere la storia, le vicende, le testimonianze, le riflessioni che 70 anni di vita ci hanno lasciato dal 1921 al 1991, anno di scioglimento del PCI.

Ci sembra giusto riconnettere fili di una memoria troppo repentinamente e drasticamente recisi: è anche in questa recisione che si ritrovano cause non secondarie della esposizione della democrazia che stiamo vivendo in questi nostri tempi. Offuscare una intera storia, rimuoverla, come è successo con il PCI dopo l’89, ha comportato anche mettere tra parentesi il cuore di quel processo straordinario di crescita democratica e partecipativa, di libertà, che dalla conquista della pace, anche con il concorso della Resistenza, dopo l’8 settembre del 1943, ha condotto alla Repubblica, alla Costituzione e a una stagione di movimenti sociali di massa senza precedenti nella nostra storia e di crescita civile, di sviluppo dell’intero Paese, di cui il PCI è stato parte, certo non unica, fondante e protagonista.

Ripercorrere questa storia, da un luogo privilegiato come una grande realtà come Napoli, significa così, direttamente anche concorrere a ritrovare in questa sorta di spirito delle origini della democrazia, esempi e stimoli utilissimi per il che fare stringente dell’oggi.

E allora in questa ‘Storia di tanti‘ rivedremo anche gli scioperi, le lotte, gli scontri, i soprusi patiti per conquistare diritti nei luoghi di lavoro e nelle politiche pubbliche, nuovi spazi di libertà e liberazione nella società e nei luoghi di formazione.

E anche da questo ne viene una lezione per il presente quando emergono in modo clamoroso i limiti e le contraddizioni di un turbocapitalismo finanziario che tutto sacrifica – uomo, donna e natura – sul terreno della ricerca del massimo e rapido profitto.

E quelle testimonianze ci diranno, e ci dicono, che anche oggi, quando sembra che l’universo popolare e del lavoro, quello dei saperi, è frantumato è disperso, ridotto quasi a polvere che il vento sospinge in tutte le direzioni, è possibile una strada invece di nuova costruzione di una innovativa trama comune. Anzi, che questa strada è anche urgente. Pena crisi sociali e vitali inimmaginabili. Del resto la stessa Pandemia, a ben vedere, si inscrive in questo ambito.

In una idea di Storia civile del Paese, le lotte per lo Statuto, per la salute in fabbrica, per nuovi diritti al sapere e alla formazione andrebbero raccontati alle giovani generazioni come esempi possibili di una umanità che si riappropri del proprio destino. Andrebbero raccontati nelle scuole.

Infine, in questo lavoro c’è anche un sentimento di riconoscenza verso alcune generazioni, che come quelle della Resistenza, hanno dato tutto, e in tanti casi anche la loro vita, per un bene superiore e comune. Fosse anche solo per questo, varrebbe la pena di impegnarsi in questo lavoro: è quasi un obbligo morale verso di loro.

E se poi, come abbiamo cercato di dire, non è solo per questo, beh, allora, tanto meglio!

Lo immaginiamo aperto, accessibile, libero e soprattutto costruito con il concorso di tutti: centrato su Napoli, la Campania ed anche il Mezzogiorno in qualche modo.

Chi di voi ha una testimonianza, un ricordo, una foto, un documento, un manifesto o volantino, una rivista, spezzoni video… ce ne faccia pervenire una copia digitale.
Siamo già al lavoro per questo e già del materiale prezioso è in organizzazione.

Proviamo a scrivere così una Storia corale: sollecitiamo tantissimo idee, proposte e disponibilità a diventare protagonisti comuni di questo percorso di lavoro.

DAL SITO I MATERIALI PER UNA MOSTRA.

Con una selezione di tutti i materiali raccolti intendiamo allestire una Mostra che possa catalizzare un momento importante di attenzione.

La concepiamo anche arricchita dell’accesso a materiali audiovisivi per i quali abbiamo già cominciato la raccolta e, in altri casi, a richiesta delle necessarie autorizzazioni e diritti. Infine, la immaginiamo allestita in una forma che ne renda agevole la sua riproposizione, dopo Napoli, anche in altri territori così da accompagnare la valorizzazione di quel lavoro di ricerca che in diversi luoghi è già in atto e che vorremmo si allargasse nel corso di tutto questo scorcio d’anno e nel nuovo.

In quel che faremo, preziosi saranno, insieme a quelli raccolti in modo aperto, saranno i materiali fotografici dell’archivio di Mario Riccio: vogliamo in questa occasione costruire un ulteriore passo per la loro valorizzazione e memoria grata dell’impegno e del lavoro di una figura così significativa.

(ottobre 2020)

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