Il convegno organizzato da Infiniti Mondi a Nola il 15 aprile scorso ha riproposto con forza la necessità di rilanciare un progetto decisivo e fondamentale per la Campania Felix:
“Facciamo il punto sul progetto da Regi Lagni a giardino d’Europa. Realtà o nuova insostenibile disillusione? Verso l’osservatorio sui Regi Lagni, sulla qualità ambientale e dell’aria”.
Questo progetto è stato presentato nel 2022 e stenta ancora a decollare, come hanno sottolineato i vari relatori intervenuti a nome di associazioni ed istituzioni del territorio.


L’obiettivo lungimirante del progetto è di far diventare i Regi Lagni diventeranno un grande corridoio ecologico, con opere di bonifica e di risanamento, per riportare questi canali alle condizioni dell’epoca borbonica in cui vennero realizzati con una grande intuizione. Si tratta di un’opera vasta di trasformazione di oltre 1200 km quadrati,da realizzare entro il 2027. Una parte consistenti dei lavori riguarderà i comuni della nostra provincia che sono attraversati da questi canali dall’area Nolana fino alla foce nel mare di Castel Volturno.

Allo stato dei fatti il livello di inquinamento di queste acque è impressionante, sembra una grande cloaca a cielo aperto, con discariche altamente inquinanti. Come viene sottolineato nel progetto – finanziato dalla Regione Campania con fondi europei – fare della terra abbandonata dei Regi Lagni un “Giardino d’Europa” vuol dire trasformare i 1200 km quadrati di quella che una volta si definiva la Campania Felix, dove oggi risiedono 1.600.000 abitanti in 95 Comuni di 4 Province (Caserta, Benevento, Avellino e Napoli). Si tratta di un lavoro immenso che può contare su un primo finanziamento di 40 milioni di euro della Regione Campania. Come ha sottolineato Francesco Todisco, commissario del Consorzio di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno: “Sarà un grande corridoio ecologico, in cui proveremo a realizzare l’autostrada lenta per percorrerla a piedi o in bici verso bellezze del territorio come Carditello. Mettiamo quel territorio anche in sicurezza idraulica. Il progetto è stato presentato nel 2022 ed è andato in bando nel 2023, per iniziare subito lavori che puntiamo a finire entro il 2027”. Il piano prevede, spiega Matteo Pedaso dello studio di architettura Land che ha realizzato il progetto, “un intervento sull’acqua con 13 vasche di prima pioggia, 6 nuove vasche di sedimentazione, 4 nuove vasche volano. Tutto per realizzare una struttura che connette il litorale con i monti dell’interno. Una passeggiata ciclopedonale da Castel Volturno a Nola, ma anche percorsi di connessione trasversale tra i Comuni. Poi anche strutture verdi da vivere. Modelliamo il suolo, diamo spazio all’acqua, inseriamo la natura. Anche nei territori di Acerra e Marcianise che hanno intorno zone industriali”. Il progetto ha tre ambiti: l’asta valliva che punta a creare 60 km di bosco lineare e nuova passeggiata; i canali fugatori e affluenti di pianura con 9 aree attrezzate che diventano porte del parco verso il canale vicino e una fitta rete di 180 km di connessioni ciclopedonali; i Lagni fluenti di monte, percorsi di scoperta dell’archeologia idraulica e inserimento di vasche di sedimentazione che possono aiutare a rendere meno gravosa la manutenzione dei canali principali, raccogliendo a monte i sedimenti. Il territorio dei Regi Lagni è costituito da una rete di storici canali costruiti ai tempi del vicereame spagnolo (XVII secolo) che raccolgono le acque piovane e sorgive convogliandole, dalla pianura a nord di Napoli, per oltre 56 km verso il mare. Un reticolo di canali artificiali che sono stati oggetto di degrado e inquinamento. Il progetto parte dall’esigenza di risanamento idraulico che diventa occasione per implementare una nuova infrastruttura verde e blu di 60 km dal mare ai monti dell’interno, collegandosi ai grandi parchi regionali. Un nuovo corridoio ecologico fatto di boschi e aree umide che miglioreranno la qualità delle acque, aumenteranno la resilienza del territorio ai cambiamenti climatici e incrementerannola/biodiversità.
Giardini d’Europa: il Masterplan per il Corridoio Ecologico dei Regi Lagni in Campania è stato redatto da Andreas Kipar di LAND e finanziato dal CIS, con consistenti fondi di decine di milioni di euro. L’architetto paesaggista tedesco tra gli artefici della mutazione della Ruhr (dove c’erano le acciaierie e le cockerie adesso c’è un parco naturalistico), prevede la mutazione dei Regi Lagni in un «giardino d’Europa» recuperando quel compito di sviluppo che i governi vicereale e borbonico avevano affidato ai canali di bonifica realizzati intorno al 1610 per porre rimedio ai danni delle continue inondazioni del fiume Clanio e che invece da tempo si sono trasformati in una fogna a cielo aperto lunga 57 chilometri dove si ritrova di tutto, uno dei principali fattori di inquinamento del litorale domiziano.


Il progetto parte dal presupposto fondamentale che il paesaggio non deve più essere visto solo come un elemento da tutelare ma può diventare protagonista del processo di rigenerazione ambientale dei territori, a partire da quelli più bisognosi. È il caso del territorio dei Regi Lagni. Il Masterplan parte dall’esigenza di risanamento idraulico che diventa occasione per implementare una nuova infrastruttura verde e blu di 60 km dal mare ai monti dell’interno, collegandosi ai grandi parchi regionali. Un nuovo corridoio ecologico fatto di boschi e aree umide che miglioreranno la qualità delle acque, aumenteranno la resilienza del territorio ai cambiamenti climatici e incrementeranno la biodiversità. Nella provincia di Caserta sono coinvolti 25 comuni con il Consorzio di Bonifica e l’area ASI.
Il risultato sarà un autentico parco lineare pensato come infrastruttura sociale fatta di percorsi e piste ciclabili che correranno lungo i canali, connessi ai centri urbani che vi affacciano. Il canale, da cesura del territorio e luogo di degrado, diventerà occasione di ricucitura del paesaggio, di svago e mobilità lenta, andando a costituire una rete che consentirà di connettere e mettere a sistema le bellezze paesaggistiche, architettoniche e storico artistiche ampiamente presenti sul territorio. Il Corridoio Ecologico dei Regi Lagni si inserisce così nel paradigma dei Paesaggi Produttivi, che puntano a diventare emblema di una sostenibilità sempre più vissuta e partecipata da tutte le parti della società. Acqua, natura e fruizione: ecco le direttrici su cui si basa il grande progetto di riqualificazione del bacino idraulico dei Regi Lagni. Due progetti iniziali che valgono 40 milioni di euro del contratto istituzionale di sviluppo CIS Terra dei Fuochi finanziato a gennaio dall’allora ministro per il Sud Mara Carfagna.
Pasquale Iorio





















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