Il rinvio della data prevista per le prossime elezioni amministrative, causa Covid, ha determinato una sorta di spiazzamento relativo ai processi politici ed alle iniziative poste in campo. Comunque, il maggior tempo a disposizione che ci separa dall’appuntamento di ottobre, non va sprecato. La nota di Gianfranco Nappi ha il merito, pur nel dovuto sforzo di sintesi, di porre le questioni nella giusta prospettiva. Si tenta di definire un perimetro in cui le scelte politiche e le candidature risultano scaturire da un un approccio di analisi della realtà con le sue novità, piuttosto che da una dichiarazione aprioristica di fede. Il primo punto, da approfondire riguarda la struttura produttiva del territorio metropolitano di Napoli così come si è trasformato nel tempo e la sua collocazione attuale nell’ambito della produzione di valore attuale. Quindi, base materiale e suo rapporto con i diversi mondi vitali, a cominciare dalla politica e la consapevolezza delle novità contemporanee a partire dal fatto che qualsiasi operazione di rinascita e rilancio non è neppure pensabile senza la risorsa partecipativa. Il punto di caduta riguarda la scelta di sostenere la candidatura di Antonio Bassolino a Sindaco di Napoli.
Credo risulti necessario tentare di mettere le cose in fila senza la pretesa di avere in tasca soluzioni semplici e verità assolute. Napoli costituisce uno dei pochi luoghi in cui la continuità amministrativa è rimasta immutata negli ultimi 30 anni. È questo, anche a fronte delle profonde trasformazioni intervenute. Il punto da cui partire si riferisce al lungo ciclo del governo del centrosinistra in città. I meccanismi di selezione delle rappresentanza politica. Napoli è l’unica grande metropoli mai conquistata dal centrodestra neanche nei suoi momenti d’oro, e quindi risulta interessante indagare su questo dato di fatto considerando la vischiosita’ del voto napoletano . Indagare sulla qualità della rappresentanza della destra considerando il suo profondo radicamento popolare. Dal punto di vista del centrosinistra, considerare una continuità tra amministrazione così diverse, compresi gli ultimi 10 anni di De Magistris, da una parte è fuori discussione, anche considerando il voto espresso da tanti di noi e dal personale politico protagonista di queste esperienze d’altro canto pone problemi che impattano sulla crisi dei partiti e della politica e sulle modalità di organizzazione del consenso. Quindi, considerando anche l’irruzione grillina rispetto ai dati elettorali espressi in città in occasione delle politiche del 2018, il perimetro del campo ” centrosinistra ” si è dimostrato, nel contempo, ampio e diffuso ed estremamente mutevole. Guardando al futuro questo accenno alla rappresentanza politica va collocato alla luce di quella enorme accelerazione e vero e proprio salto d’epoca, costantemente richiamato da Nappi, relativo alla crisi pandemica che tutto cambia e cambierà.
I riferimenti alle trasformazioni strutturali della economia cittadina le sue forme di integrazione con il circuito mondiale di produzione del valore, il suo impatto sui profili sociali, compresa la trasformazione dell’influenza dei poteri criminali e l’evoluzione della integrazione di questi con la città ” legale”, stabiliscono il quadro in cui si colloca la prossima sfida elettorale.
Approfonditi gli elementi di continuità e le differenze nel lungo ciclo del centrosinistra, alla luce dei veri e propri ” salti di paradigma ” imposti dal Covid, considerando la natura della crisi della politica nel quadro nazionale, l’approccio alle scelte per la prossima contesa elettorale non può più limitarsi alla riorganizzazione di una parte del campo. E poi, quale? Con quali confini?
Per questo, anche per chi ha sempre dimostrato grande attenzione e sensibilità alle questioni identitarie , quell’ambito, quella dimensione chiamata ” civica ” che è sempre più cresciuta negli ultimi anni, ora costituisce l’unico punto di vista possibile per continuare a tenere una ambizione riformatrice.
È dentro questo quadro che va collocata la ” provocazione ” di Bassolino. Di fronte ad un possibile crepuscolo della città, viene offerto un credibile spazio di catalizzazione di una possibile maggioranza. Senza partecipazione questa avventura non sarebbe pensabile e possibile. Il primato civico risulta qui collocato e la partecipazione, associativa, dei corpi intermedi e dei singoli, costituisce la sua linfa, il suo sangue.

Pasquale Trammacco

IL DOCUMENTO BASE https://www.infinitimondi.eu/2021/04/09/napoli-fino-in-fondo-un-contributo-verso-la-prova-delle-prossime-comunali-a-napoli-e-per-un-confronto-con-antonio-bassolino/

OSVALDO CAMMAROTA https://www.infinitimondi.eu/2021/04/10/napoli-fino-in-fondo-1-croci-e-delizie-della-partecipazione-da-osvaldo-cammarota/

La foto in evidenza è tratta dall’Archivio Mario Riccio-Infinitimondi. 19 novembre 1969. Napoli è attraversata dal corteo dei lavoratori in sciopero generale.

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