Il nostro non è l’appello di un partito, di forze organizzate, ma di donne e uomini, per lo più senza tessera, che hanno sentito il bisogno – dopo aver assistito allo sterile dibattito di questi mesi prima sull’ipotesi del terzo mandato, poi sui nomi da candidare a Presidente, nonché sulla composizione della possibile coalizione – di dire BASTA: lo spettacolo è inaccettabile!
All’importante appuntamento di fine novembre, per il rinnovo del Consiglio Regionale e l’elezione del Presidente, arriviamo in ritardo. L’esigenza di battere il centrodestra, di costruire processi unitari, una ricerca programmatica comune tra le forze democratiche, progressiste e di sinistra, è rimasta, almeno fino a questo momento, imbrigliata dalla ricerca di equilibri interni alle diverse forze politiche e dalle caselle da assegnare su scala nazionale, usando spesso un linguaggio e una pratica politica che propone solo vuote formule: campo largo, modello Napoli. Il Nulla più assoluto, invece, sui contenuti e sulle priorità da affrontare.
Nessuna reale convergenza sui temi e le preoccupazioni che vivono le persone, nessuna apertura, né capacità di raccogliere proposte, sollecitazioni che pure associazioni e parti sociali hanno elaborato, di coinvolgere ragazze e ragazzi e quante e quanti ormai da tempo disertano il voto. Anche le paure, le solitudini, le guerre in atto che prospettano scenari sempre più drammatici e preoccupanti, rischiano di diventare “le motivazioni” per giustificare la delega ad oligarchie inamovibili.
Frantumare questa cappa, che spinge a considerare la partecipazione e la democrazia come orpelli inutili, richiederebbe, invece, che la Sinistra, le forze del campo democratico, compiano radicali correzioni di rotta. Non basta prendere un voto in più, risultare maggioranza della minoranza dei votanti e così pensare di aver superato la difficoltà a ri-costruire un rapporto con quegli strati sociali che in passato si rivolgevano a noi. La crisi dei modelli che abbiamo conosciuto e accettato ci ha colto impreparati e, paradossalmente, a trarne benefici e consensi è stata la destra più pericolosa: lo dimostrano gli USA con Trump, ma anche quanto accade nel nostro Paese.
E dunque non si può sottovalutare il turno autunnale delle elezioni regionali, dalle quali, ovviamente, auspichiamo emerga una critica forte nei confronti delle scelte politiche del governo Meloni sia verso il Mezzogiono, sia sul tema dei diritti e delle libertà, che per le posizioni gravi assunte a livello internazionale. Eppure il Pd e i 5 Stelle, AVS – per lo più impegnati a studiarsi in vista di futuri scenari – non riescono a trasmettere l’idea di rappresentare una alternativa credibile. Non si spiega altrimenti il modo con cui scelgono i presidenti da candidare: pedine da attribuirsi sullo scacchiere. Davvero “ci” possiamo presentare in Campania con il principale partito che, dopo aver assunto una decisione forte per sconfiggere i padroni delle tessere e le pratiche che avevano ingabbiato la discussione, decide di riproporre le vecchie pratiche: accordicchi su chi debba fare il segretario regionale, su chi debba avere garanzie per la giunta? Il Pd, a noi sembra e siamo preoccupati per questo, lo fa senza aver chiarito, peraltro dopo due anni di commissariamento, se quei problemi siano stati rimossi.
E, sia chiaro, il nostro non è un giudizio sulle scelte che riguardano la vita interna di un partito, bensì sulle ricadute che potrebbero accentuare la delusione e la sfiducia di quanti si sono allontanati dalla politica rifugiandosi nell’astensionismo.
La regione Campania, Napoli e la Città Metropolitana, altre città capoluogo e molti Comuni sono governati da tempo dal centrosinistra, dunque il tema e la riflessione sul lavoro svolto, su quali trasformazione e quali cambiamenti si siano riusciti a produrre, non possiamo non porcelo. Dobbiamo sì rivendicare i risultati ottenuti, ma abbiamo anche il dovere di riconoscere errori e ritardi. Il giudizio attento sugli ultimi 10 anni diventa, dunque, un passaggio importante per forze che si ricandidano a governare.
Davvero pensiamo di poter evitare di parlare di sanità, di politiche industriali, di ambiente, di turismo e della valorizzazione dell’enorme patrimonio culturale e archeologico, di politiche sociali, della gestione dei beni comuni,a partire dal grande tema dell’acqua pubblica, di trasporti, di urbanistica, dell’utilizzo dei fondi europei, del rischio vulcanico e della mancanza di iniziative per proporre un diverso utilizzo di un patrimonio abitativo spesso non utilizzato e abbandonato, insomma del programma e delle priorità da mettere in campo per la Campania e per la valorizzazione dei nostri territori?
È una riflessione, peraltro, che non può non fare i conti con la presenza e l’agire della criminalità organizzata, con i tanti Comuni sciolti per infiltrazioni camorriste, con fenomeni di corruzione e malaffare che coinvolgono la politica.
Tutto ciò ci deve indurre a pensare che occorre una rottura con le procedure del passato. Invece di conciliaboli chiusi scegliamo luoghi aperti, incontriamo insieme a tanti militanti generosi, persone e realtà associative che altro non chiedono se non di essere ascoltati per contribuire alla risoluzioni dei problemi sui nostri territori. Anche con il poco tempo a disposizione dedichiamo il mese di settembre a organizzare l’ascolto e le proposte delle esperienze, delle competenze, dei saperi, delle quali è ricca la nostra Regione.
Noi che consideriamo l’unità delle forze che si oppongono a questa destra pericolosa riferimenti importanti, siamo pronti a dare una mano.
Per riflettere su questi temi vi proponiamo di vederci il giorno 4 settembre (orario e luogo da definire) per discuterne con Gianni Cuperlo.
Marcantonio Abbate, avvocato
Maria Adinolfi
Oreste Alaio,
Luigi Allocati
Guglielmo Allodi
Antonio Amato
Andrea Apuzzo
Nicola Baiano
Mauro Baldascino, docente e consulente di Impresa sociale
Giuseppe Balzamo
Dario Bello
Camilla Bernabei già segretaria generale CGIL Caserta
Giancarlo Bottone già segretario Cgil Capua/Piedimonte
Antonio Brancati
Gianluca Brancati
Mimmo Cammisa delegato FIOM BEKO Europe – consigliere Comunale PD Sant’Arpino (CE)
Domenico Campanino
Franco Capobianco
Laura Capobianco
Raffaella Capuozzolo
Luigi Carnovale
Gennaro Centanni
Gianni Cerchia
Lorenzo Cicatiello
Mario Coppeto
Danilo Criscuolo
Catello Della Monica
Franco Della Volpe, Pediatra
Renato De Maio
Iaia De Marco
Luca De Rosa, ingegnere informatico
Alfredo De Simone
Patrizia Di Maggio
Salvatore Di Maio
Nora Di Nocera
Luigi Di Santo ordinario di Filosofia del Diritto Università di Cassino
Mariella Donesi
Marialuisa Faella
Pino Falco gia presidente parco del Matese
Salvatore Falco, Direttore della dogana aeroportuale di Napoli in pensione
Lello Ferrara, consulta giuridica CGIL e Fiom nazionale
Lucio Fierro
Augusto Formato
Enzo Formisano chirurgo
Carlo Fruttaldo,
Michele Fusco
Augusto Gallo,
Elisabetta Gambardella
Sandro Gerolmini
Michele Giardiello
Antonio Giordano
Elena Giunnelli, professoressa, già vicesindaco di Aversa (CE)
Giuseppe Glorioso
Antonio Graniero
Lena Granillo
Ciro Guida vice presidente municipalità Stella S. Carlo Arena
Roberto Iavarone
Michele Iervolino
Pasquale Iezza
Peppe Ilardi, già segreteria provinciale Cgil Caserta
Alessio Imbimbo
Susy Incoronato
Aldo Jacobelli
Iannis Korinthios, traduttore di letteratura greca in pensione Università di Arcovacata
Alessandro Landolfi Primario cardiologia Neuromed Pozzilli
Eugenio Lucrezi
Peppe Madonna
Maurizio Mascoli
Mauro Mazzone
Vitagliano Menniti
Francesco Miragliuolo
Felice Morra
Peppe Napolitano
Achille Natalizio
Mimmo Nolli
Gianni Nughes
Luigi Nuzzi
Rino Panico epidemiologo
Salvatore Palermo consigliere comunale “Terza Via” Succivo (CE)
Rosa Papa ginecologa
Salvatore Parisi
Annamaria Patierno
Oresta Patrizia medico
Mario Pellegrino, dirigente medico ASL
Giuliano Pennacchio
Luna Pisa
Carlo Pontorieri Docente Universitario
Gabriele Riccardi diabetologo
Massimiliano Quintavalle
Alfonso Rianna
Gerardo Rosania
Nicola Sammartino
Giovanni Sannino
Gennaro Savoia
Silvio Sasso già Sindaco di Sessa Aurunca (CE)
Paolo Siani Primario Pediatra
Ivan Scarpati gia Presidente GD Fuorigrotta
Luigi Schiano
Stefania Schiano
Salvatore Spavone Coordinatore provinciale USB VV.F. NAPOLI
Leopoldo Spedaliere
Giovanni Squame
Lucio Tarallo
Sandro Tartaglione (gia segretario regionale Articolo Uno)
Pasquale Trammacco
Michele Vanacore
Agostino Villino
Piera Violante
Eduardo Vitagliano
Salvatore Vozza