Più in là del nulla
Jeffery Deaver
Traduzione di Sandro Ristori
Thriller
Rizzoli Milano
2025 (orig. South of Nowhere)
Pag. 447 euro 20
California settentrionale, Hinowah, tra Reno e Fresno. Mercoledì 20 e giovedì
21 giugno (2018?). Tre veicoli hanno la sfortuna di passare per la Route 13
verso Hinowah nel momento esatto in cui l’argine del fiume viene giù. Il
taciturno Colter Inquieto Shaw è preoccupato per una mail che lo allerta su
una possibile inaudita sorellastra. Arriva però una richiesta allarmata di aiuto
da parte della bionda sorella minore Astuta Dorion (circa 28), sposata con
prole nel Maryland, che lavora alla grande sui disastri, anche volontariamente:
la cittadina potrebbe essere presto inondata, bisogna evacuare. Colter di
mestiere fa il localizzatore, ovvero insegue ricompense, materiali e affettive. In
genere, cerca le persone che qualcuno vuole ritrovare, valutando caso per
caso, non lavora per criminali, risulta allergico alle burocrazie. Ha circa 31
anni, parla solo sobrio e composto, sorride molto raramente, è
permanentemente leale e irrequieto; uno da non prendere alla leggera, talento
da vendere nello sviscerare ogni tipo di indizio, calcola gli eventuali nessi di
causa ed effetto e le probabilità dei possibili eventi futuri. Affascinante e
atletico, sfiora il metro e ottanta, capelli biondi corti, occhi blu con spruzzate di
grigio, carnagione chiara, corporatura muscolosa e compatta, spalle larghe,
muscoli tesi, cicatrici su guancia, coscia e (più grande) collo; vive solo in un
camper (Winnebago), se può gira in moto (Yamaha da cross). Il padre Ashton,
dopo aver lungamente insegnato ai tre figli il grande Libro del Mai, l’arte della
sopravvivenza in condizioni estreme o inattese (sfiduciati verso le autorità ma
rispettosi della legge), è stato ucciso molti anni prima, la vispa madre Mary
Dove vive ancora isolata alla Tenuta, vicino a Fresno. Il pericolo costante è il
loro mestiere. Fratello e sorella scoprono presto che qualcuno ha fatto saltare
l’argine con l’esplosivo, vi sono interessi e incombono potenziali eccidi.
L’eccelso scrittore americano di thriller Jeffery Deaver (Glen Ellyn, Illinois, 6
maggio 1950), dopo altri cicli ed esperienze narrative (dal 1988) e lo
straordinario successo della serie con Lincoln Rhyme (dal 1997), ben
conosciuto in 24 lingue e oltre centocinquanta paesi, pure al cinema, insiste
con il nuovo affascinante personaggio, democratico convinto. Questa è la
quinta avventura con protagonista Colter e i suoi familiari (questa volta non il
fratello, molto la sorella e anche la madre). La narrazione è in terza varia al
passato, più di settanta capitoli con qualche inserto in corsivo sul libro fantasy
che sta scrivendo una delle donne miracolosamente scampata alla prima
inondazione (perseguitata dal pessimo “fidanzato”). Come al solito i testi
dell’autore hanno meccanismi perfettamente oleati, ormai ritmi e linguaggi
delle serie televisive, meno chiacchiere e più azione, dialoghi godibili ed
essenziali. Il titolo americano richiama la collocazione geografica minuscola e
isolata della cittadina, il titolo italiano traduce lo stesso concetto. In esergo la
piantina della zona, le acque del fiume e del sottosuolo fanno da filo conduttore
(il vortice della copertina) e sono cruciali per tutto: la biodiversità agricola, le
estrazioni, viabilità e trasporti, paesaggio e rischi. I personaggi di ogni singola
avventura sono sempre colti accuratamente nella contingenza di vite articolate
e complesse. Qui: il 53enne sindaco vedovo abbastanza perbene (che vorrebbe
diventare anche capo della polizia), la giovane acuta dotata insegnante
poliziotta minuta e formosa (madre di due gemelli) e vari altri cittadini con
funzione pubbliche o con interessi privati; poi capi o cape e operatori delle
varie organizzazioni di soccorritori; gli stessi malfattori e criminali, che hanno
ordito un triplo piano, raffinato e crudele. Gli eroi solitari, come il protagonista
(e l’autonoma sorella), dovrebbero cercare di limitare i danni, destreggiandosi
qui sia fra esplosioni mortifere che con le tracce della “sorellastra” apparsa dal
nulla. Non a caso Colter preferisce scrivere appunti a mano sulla carta: se digiti
o ascolti crei un rapporto effimero con le parole. Tante birre e vini, whisky alla
bisogna.
***
Giallo Lipari
Francesco Musolino
Noir
Edizioni e/o
2025
Pag. 283 euro 18
Lipari ed Eolie, prevalentemente. 17 – 28 agosto 2025. Durante la notte di
domenica 17 a poppa l’esperto ragazzo maggiorenne isolano regola la velocità
del motore fuoribordo e supera l’ultima caletta, appaiono maestosi i Faraglioni
di Lipari sotto la luna argentea, sentinelle mute, due scogli di formazione
vulcanica, uno alto e imponente, l’altro tozzo e squadrato. La ragazza è stesa a
prua accanto al secchiello pieno di ghiaccio con una bottiglia di vino bianco,
una sedicenne in vacanza con le amiche di liceo che ha deciso di scopare quella
sera per la prima volta, finalmente. Buttata l’ancora si baciano, lei protende il
braccio oltre il bordo della barca, sente qualcosa di molliccio, ben presto urla, è
un cadavere. Eppure da quelle parti non accade mai nulla di giallo o noir, dice il
sessantenne commissario Rino Laganà all’appena arrivato ispettore 33enne
Giorgio Garbo, ‘U milanesi, che amerebbe metropoli e palazzi, montagna e sci,
ma è stato inviato lì dove hanno deciso di aprire un apposito commissariato di
polizia. Quel lunedì, trascorsa una settimana esatta dalla nomina, si è
imbarcato a Linate, è atterrato a Palermo, ha raggiunto Milazzo in pullman e,
tramite un vecchio aliscafo, è sbarcato insieme a una gran massa di turisti, lui
in giacca e completo di lino, occhi cerulei tendenti all’azzurro e sguardo triste.
Il personale inquirente è ridotto ai minimi termini, con loro la viceispettrice
messinese 36enne Milena Russo, un metro e settanta in divisa, snella e
nervosa (rimasta male per la mancata promozione e dovrà pure fare gli onori
di casa), due agenti scelti e un cambio di guardia. Allertano il tribunale e la
Polizia Scientifica del capoluogo provinciale, in tre si recano sul posto, corpo
ritrovato su una spiaggia a cinque chilometri, venti minuti a bordo della volante
a sirene spiegate, meglio la motovedetta (anche per chi soffre di mal di mare
ma non può dirlo). Non si capisce subito che è un omicidio, ben presto
emergono altri fattacci: traffico di fentanyl, prostituzione, stupri. Wow!
Il giornalista culturale e scrittore Francesco Musolino (Messina, 1981) prosegue
la recente bella carriera di romanziere. Questa volta inizia una serie (da cui
anche il primo titolo), il nordico milanese golden boy della polizia,
forzatamente trasferito al caldo del sud insulare. Il protagonista non era mai
stato in Sicilia, prende nemmeno duemila euro al mese, veste comunque
elegante, appunta tutto (nomi e luoghi) sulla Moleskine, tifa Milan, fuma di
continuo i sigari (Toscanello), cura un fisico asciutto, è biondo con i capelli
pettinati all’indietro, ha i baffetti e da un anno una cicatrice sulla coscia destra
(lo fa leggermente zoppicare quando s’affatica), ha lasciato la Guzzi V7 classic
in Lombardia, s’ubriaca spesso da solo con la vodka liscia, soffre per una
recente brutta storia familiare ormai alle spalle dopo un’infanzia abbastanza
felice e benestante (poi padre interista ludopatico ricoverato, madre in giro,
fratello tossicodipendente). Le prime sere gestisce alloggi di fortuna, poi una
stanza in pensione, tirato via dalle continue emergenze e dalle varie
interlocutrici femminili: la vice; la 25enne Fatimah Boufal, incarnato scuro,
capelli neri, occhi all’orientale, molto bella (quasi androgina, gender fluid), nata
lì e di nazionalità italiana (padre e madre originari del Marocco), che fa
l’influencer e sta subendo cyberstalking; la tenente di vascello della Guardia
Costiera, Nina Vitale-Berg, comandante della locale capitaneria, nubile e
lesbica (come racconta brevemente in corsivo); la dottoressa Nicoletta,
psicologa del Niguarda, che lo ha seguito quasi dal momento dell’implosione
familiare e che ora sente via schermo a distanza; la brava giornalista Rossana
Cincotta, che lo tallona per le notizie, pur con acume e rispetto. La narrazione
è in terza varia al passato, prevalentemente su Garbo; trenta capitoli con una
breve frase in esergo per ciascuno; due schizzi iniziali di mappe delineano
l’arcipelago e l’isola più grande (isola carcere, come noto, luogo di confine
durante il regime fascista). Vari vini all’occorrenza, bollicine, Nero d’Avola,
malvasia, lambrusco. Giorgio ama molto Jannacci.
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Nelson Mandela. Eroe della libertà
Tommaso Percivale
Biografia illustrata per ragazze e ragazzi
Edizioni EL Torino
2016 (orig. 2024 terza ristampa)
Pag. 79 euro 8,90

Sudafrica. 1918-2013. “Nelson Mandela” è forse la personalità politica mondiale più
“positiva” del Novecento. L’ottimo scrittore per ragazzi Tommaso Percivale
(Ovada, Alessandria, 1977) ha realizzato una sintetica biografia (nella collana dei
“grandissimi”) con otto efficaci chiari capitoli cronologici. Si parte dall’infanzia a
Qunu nel Veld fra gli xhosa, un bambino di sette anni dalla pelle scura, che porta le
pecore al pascolo, si chiama Rolihlahla; poi avvisa la madre Fanny che va a giocare
con gli amici allo stagno; si arrampicano sulle rocce e si tuffano; si fronteggiano con i
bastoni; i suoi soprannomi fanno riferimento al carattere ribelle. rompiscatole,
piantagrane. Il padre analfabeta gli trova un paio di pantaloni e prova a fargli
frequentare una scuola, il contesto nazionale è il feroce crescente razzismo
dell’apartheid. La maestra signorina Mdigane lo rinomina Nelson. Muore il padre.
Lentamente diventa avvocato, si schiera e lotta, conquisterà la libertà del Sudafrica.
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Per una critica ecologica del neocapitalismo. Di fronte alla crisi climatica, percorsi e
traiettorie rifondative a sinistra
Fulvia Bandoli, Federico M. Butera, Stefano Kenji Iannillo, Valerio Calzolaio,
Massimo Serafini
Politica ed Ecologia
Infiniti Mondi Napoli (numero speciale)
2025
Pag. 139 euro 15
Mondo ed Europa. Da secoli fa in avanti, e oltre. “Per una critica ecologica del
neocapitalismo” è una raccolta di saggi elaborati o rielaborati all’inizio del 2025
sulle questioni del Pil e della decrescita, delle visioni ideologiche e politiche relative
all’ecosistema globale, sulle necessarie transizioni (più o meno rivoluzionarie)
energetiche ed ecologiche, sulle sinistre contemporanee nazionali e internazionali, sui
combustibili fossili e le emissioni di gas serra, su produzioni e consumi nell’epoca
del capitalismo industriale e post-industriale. Ci abbiamo provato. Troverete poche
note e minima bibliografia nei testi di Fulvia Bandoli, Butera, Kenji Iannillo,
Calzolaio, Serafini. La convinzione comune è contrastare la rinascita (impetuosa
grazie ai governi di destra) del negazionismo climatico antiscientifico, le illusorie
tentazioni di affidarsi solo a vie tecnologiche e nucleari (anche militari), le domande
quantitative (o comunque poco qualitative) verso sé stessi e gli altri.
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La grammatica del bianco
Angelo Carotenuto
Romanzo
Sellerio Palermo
2025
Pag. 245 euro 15
Wimbledon. 1980. La finale 2025 del singolare maschile è stata Sinner – Alcaraz; la
finale di quarantacinque anni fu Borg – McEnroe, epica. Il bravissimo competente
raffinato giornalista sportivo Angelo Carotenuto (Napoli, 1966) ha scelto il
documentato romanzo “La grammatica del bianco” (unico colore che si può
indossare nello slam britannico) per raccontare quegli “antichi” indimenticabili folli
incredibili cinque set. La voce narrante è quella di un giovane sensibile raccattapalle
11enne, Warren, che vive con la madre ginecologa e del padre non sa nulla. Inizia a
gennaio e finisce a luglio, prima persona al passato. È un campione di anagrammi,
ama la lettura ma non va bene a scuola, soffre (forse) di un deficit di attenzione. Così,
frequenta il rigido corso di addestramento a vedere giocatori e poi campioni di tennis
terminare il punto per farsi raccogliere le palline. Finirà per raccontarci la storia e la
grammatica del gioco, innamorarsi di alcune persone, iniziare un’altra vita.