Questo volumetto, ben rilegato in tessuto verde, con pagine di buona carta e graficamente accurate, è posto da anni in un piccolo angolo di una mia libreria sempre in compagnia di tanta documentazione – di piccolo formato – dedicata alla Pace.
Qualche tempo fa ho deciso di dedicargli particolare attenzione per il 29 maggio 2024

Carta di Megaride 94




Domenica 29 maggio 1994, si è svolto nel Castel dell’Ovo l’importante convegno internazionale sulla Carta di Megaride 94 – la carta dei princìpi dell’urbanistica – alla cui redazione hanno dato il proprio specifico contributo circa seicento studiosi delle città rappresentanti ventisette Paesi, testimoni dei cinque continenti.



In questa foto è possibile ben individuare i nomi dei Paesi con il numero dei propri studiosi partecipanti. Si può notare che il contributo dell’Italia è stato notevole per i suoi 386 studiosi in gran parte architetti, ingegneri e urbanisti; da pag. 9 a pag. 39 del testo – in rigoroso ordine alfabetico – vi è l’elenco dei sostenitori e redattori con i rispettivi ruoli istituzionali ed impegni professionali. Dall’ elenco ho potuto estrarre i nomi di 83 studiosi napoletani, in gran parte architetti e ingegneri , impegnati soprattutto nella nostra Università degli Studi Federico II e nell’Istituto Univers. Orientale: alcuni sono diventati famosi nel loro campo e molti tuttora impegnati attivamente. ALDO MASULLO emerge nel suo singolare spessore di professore di “Filosofia Morale”, Dipartimento di Filosofia, Facoltà di Lettere e Filosofia.
• Trascrivo dalla seconda pagina della copertina:
Il gruppo di ricerca “Innovazione e Trasformazioni Territoriali per la Città del XXI secolo”, coordinato da Corrado Beguinot, nasce nel 1985 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Pianificazione e Gestione del Territorio (Di.Pi.S.T.) dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e l’ Istituto di Pianificazione e Gestione del Territorio (I.Pi.Ge.T.) del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Nel tempo, al nucleo iniziale si sono affiancate le strutture scientifiche di altri Paesi con cui si sono attivate ricerche comuni.

Brevi note storiche: la prima carta dell’urbanistica è la “Carta di Atene” del 1933, la seconda del 1977 è la “Carta di Machu Picchu’” , sito storico del Perù scelto come luogo non identificabile con la cultura occidentale.
Nel 1993, in un incontro internazionale svoltosi al Castel dell’Ovo , si scelse Megaride come luogo simbolico perché proprio nell’isolotto nel IX secolo a. C.si formò il primo nucleo della “città di pietra” ( nell’ultimo mese è stato dato, finalmente, rinnovato valore e accesso più agile al Monte Echia dove persistono residui di antiche vestigia greche) che diede vita a Partenope, poi diventata “Palaepolis” e, infine, “Neapolis”.
L’ultima parte introduttiva a LA CARTA DI MEGARIDE 94 con I princìpi fondativi della Città della pace e della scienza della città cablata del XXI secolo evidenzia “ Se l’interdipendenza mondiale dei fenomeni è tanto forte da destare più di una preoccupazione, altrettanto deve essere la cooperazione tra quanti vogliono mettere la loro esperienza di urbanisti della città della pace e della scienza. (Pag.54)

I princìpi fondativi sono dieci: qui sono trascritti integralmente dal libro originale in italiano, ognuno è sancito in rapporto a temi ben individuati che costituiscono il titolo introduttivo al princìpio che viene ben argomentato con accurata sintesi. Per alcuni princìpi ho ritenuto opportuno inserire parti delle argomentazioni perché di severa attinenza a fenomeni e fatti del nostro presente. Tutti i testi, mantenendo la medesima impostazione grafica, sono tradotti in inglese, in russo, in spagnolo e in giapponese, diventando parti autonome del libro.
I – Città e Natura – L’equilibrio tra ambiente urbano e ambiente naturale è il principìo costitutivo su cui fondare il modello di sviluppo sostenibile della città futura. “ Il progresso non deve alimentare il benessere di pochi al prezzo della sofferenza di molti, sacrificando risorse ed energie della collettività. L’intensificazione degli spostamenti delle popolazioni dalle regioni più povere verso le regioni più ricche testimonia l’insostenibile squilibrio del benessere, in particolare del benessere nelle grandi città. Tali migrazioni che investono i grandi agglomerati urbani, acquisiscono i problemi, già consistenti, di sovraffollamento delle città e aprono questioni di convivenza fra comunità che hanno tra loro culture e costumi diversi. Le risposte a questi problemi si otterranno perseguendo un duplice obiettivo. L’organizzazione economica mondiale dovrà privilegiare forme di cooperazione tra pari, fondate sullo sviluppo endogeno dei paesi più poveri e, nel contempo, le città, tutte le città, dovranno essere riorganizzate secondo forme insediative rappresentative delle differenze sociali, etniche e culturali che i suoi diversi abitanti esprimono”. (Pag. 9 e 10)
II – Città e Popoli – La città futura dovrà essere interraziale e dovrà consentire una soddisfacente qualità di vita a tutti i suoi concittadini, nel rispetto delle differenze tra le singole comunità e dell’identità culturale dei luoghi.
III – Città e Cittadini – La città futura dovrà garantire ad ogni cittadino la più ampia possibilità di accesso ai luoghi, ai servizi e alle informazioni; è una città nella quale ogni diversità trova condizioni adeguate alle proprie esigenze che devono potersi esprimere liberamente.”La collaborazione tra cittadini ed istituzioni nel processo di pianificazione, di gestione e di governo della città è il presupposto per ribaltare il rapporto offerta – domanda.L’offerta dei servizi, prodotti, prestazioni e funzioni, deve essere indotta dalla “domanda reale”. Fino a quando sarà l’offerta, ovvero il Mercato, a indurre i bisogni, le città sono destinate all’autodistruzione.”(Pag. 66)
IV – Città e Mobilità – Il sistema della mobilità nella cittrà futura dovrà privilegiare il trasporto collettivo; dovrà inoltre essere consentita la piena libertà di movimento individuale in tutte le forme compatibili con la struttura urbana: in primo luogo pedonale e ciclabile.
V – Città e complessità – Nella città futura il governo della complessità deve coinvolgere l’intero sistema urbano e ogni sub-sistema che ne fa parte e deve attuarsi alle diverse scale di intervento: dal sistema fisico a quello istituzionale, dalla scala architettonica alla scala territoriale.
VI – Città e Tecnologia – L’innovazione tecnologica e la telematica, in particolare, devono essere orientate al miglioramento delle prestazioni urbane e al governo della città futura. “Il progresso, in tutti i suoi aspetti, deve essere in grado di realizzare l’unico obiettivo per il quale ha senso che esso avanzi: migliorare le condizioni di vita dell’uomo. Le nuove tecnologie devono contribuire al governo della complessità urbana per garantire comunicazioni, relazioni e diffusione della cultura, senza automatismi, costruzioni o perdite d’identità”. (Pag.76)
VII – Città e Recupero – Alla base di ogni ipotesi di intervento edilizio deve essere vagliata la possibilità di effettuare operazioni di recupero e di rifunzionalizzazione orientate al ri-uso dell’esistente, nel rispetto del valore semantico dei luoghi. “ Promuovere la cultura della trasformazione e del recupero dell’esistente significa rispettare e valorizzare le vocazioni e le suscettibiità locali che costituiscono un patrimonio da tutelare in tutti gli aspetti da quelli culturali a quelli economici. Nella città futura si dovrà ripristinare, anche con la salvaguardia delle testrimonianze del passato, lo spessore semantico dei luoghi centrali”. (Pag. 80-81)
VIII – Città e Sicurezza Le strategie di pianificazione dovranno ridurre la vulnerabilità urbana, superare la rigidità fisica, garantire l’accesso e l’esodo. Raggiungere, percorrere, abbandonare e, quindi, condividere la città dovrà essere garantito a tutte le categoria di utenza. “L’assenza di sicurezza delle nostre città deriva anche dalla carenza di riferimenti significativi e quindi dalle difficoltà di riconoscersi in luoghi che risultano, spesso privi di identità”. ( pag.84)
IX – Città e Bellezza – La Nuova Architettura deve produrre manufatti capaci di andare oltre la sola efficienza funzionale. Essa deve contribuire a realizzare una città bella, che interpretando e valorizzando tutte le forme espressive dell’uomo, non solo soddisfi le esigenze materiali, ma rifletta anche il mondo interiore dei suoi abitanti. “La bellezza di una città è un’astrazione a cui è impossibile assegnare una definizione condivisa. Ogni luogo può avere una sua propria particolare bellezza; essa è il risultato delle sensibilità ed esperienze che l’hanno realizzata. Non esistono regole precise con cui perseguire la bellezza, se non quelle di richiamare al senso di responsabilità coloro che con le loro opere contribuiscono a costruire la città che verrà tramandata alle generazioni successive. Intervenire nello spazio del presente vuol dire prendere coscienza dei segni del passato e farli propri per strutturare il futuro. Ha il diritto di operare per la città solo chi ne possiede la memoria e ne reinterpreta l’esperienza passata traducendola in significati e forme rappresentative di problematiche, di contraddizioni e di utopie del presente”. (Pag.88)
X – Città e Tempo – La città del XXI secolo, città cablata, città della pace, città della scienza dovrà essere l’espressione della storia e della cultura urbana che, in essa, nel tempo si sono consolidate.
Napoli, Isolotto di Megaride
Domenica, 29 maggio 1994

Io ho seguito gran parte del convegno con grande interesse e con considerevole fiducia nel futuro : lo ricordo come un giorno di sole e di azzurro nella roccaforte Castell dell’Ovo.




29 maggio 2024:

Bilanci ????????????????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!???????????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!??????????

Si potrà mai creare una nuova

CARTA DI MEGARIDE
CITTA’ della PACE CITTA’ della SCIENZA?



• In copertina l’Isolotto di Megaride (foto di F. Buonfantino) con le bandiere dei 27 Paesi che hanno partecipato all’iniziativa.
• Il volume dell’ Università degli Studi di Napoli “Federico II” /Dipartimento di Pianificazione e Scienze del Territorio/ Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per la Pianificazione e Gestione del Territorio, finito di stampare il 29 maggio 1994 nelle officine grafiche napoletane Francesco Giannini & Figli.


Rosanna Bonsignore























































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