Ridotti al ruolo di spettatori, inchiodati ad uno schermo, piccolo o grande che sia e spesso alternati, dove si sussegue un flusso ininterrotto di fatti, eventi, notizie, immagini, suoni, sollecitazioni permanenti al consumo, nel quale si disperde ogni capacità di visione critica e unitaria del tempo e della realtà, stiamo così correndo, sempre più velocemente ma anche sempre più incoscienti, verso l’incrociarsi di più crisi tutte vicine a punti di non ritorno: quella sociale delle diseguaglianze planetarie e nelle singole società nelle quali si uniscono l’aumento di povertà e di lavori servili nelle società ricche e il consolidarsi dei fenomeni migratori come dato strutturale del tempo; quella climatica che a sua volta sembra avere assunto una sua autonoma accelerazione; quella della pace e della guerra, dall’Ucraina alla Palestina e all’allargamento drammatico in atto verso l’Iran, alle mille guerre dimenticate.

Come riprendere il filo di una comprensione critica che ci viene restituita solo se riusciamo a far emergere i nessi tra i diversi piani di crisi? Come immaginare spazi di azione, di intervento, di lotta che puntino a ribaltare questi esiti e ad aprire nuovi scenari? E come ripensare una politica, ma anche una cultura, un pensiero appunto all’altezza di queste sfide?

Queste le sollecitazioni al centro del ciclo di incontri PENSARE IL MONDO. Se non lo fai, ti travolge. Se lo fai, ti si apre un orizzonte di futuro e di giustizia.

Partiamo giovedì 18 aprile. Il Ciclo di appuntamenti è promosso insieme da Infinitimondi e SUDD.

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