Caro Peppino,

nel momento in cui ci lasci, desidero ringraziarti per il tuo essere stato uomo di pensiero e di impegno, intellettuale tra i più acuti del nostro tempo, compagno e amico. E qui voglio ricordarti, anche in virtù del tuo rapporto affettuoso con Massimiliano Amato, come animatore insieme a noi, fin dall’inizio, dell’esperienza di Infinitimondi a cui non hai mai fatto mancare contributo, suggerimenti, sostegni, interventi.

E quante altre cose avremmo dovuto fare insieme a te e al tuo fraterno amico Pino Cantillo che con te ci ha accompagnato fin dall’inizio del nostro viaggio.

Un grande abbraccio.

Ciao Peppino. E ancora Grazie.

Gianfranco

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Ricordi di queste otre dalle loro pagine social

MASSIMILIANO AMATO

Da dove comincio, prof? Da quella domenica mattina in cui andammo a rifondare il socialismo a Battipaglia, e tu, il filosofo conteso dalle università di mezzo mondo, l’emerito, l’accademico dei Lincei, balzasti sul palco nella piazza come un ragazzino e improvvisasti un comizio che mi fece commuovere? Dai sabati mattina a piazza Malta a ragionare di libri e di politica, e del turno di campionato? Dai racconti delle campagne elettorali di gioventù, di quando sulle montagne del Cilento una berlina ministeriale si avvicinò alla tua ansimante Cinquecento tappezzata di simboli dello Psiup, e ne discese Fiorentino Sullo che ti chiese microfono e altoparlante per fare un comizio nel paese più vicino? Dal convegno su Lelio Basso, che aveva dormito a casa tua in occasione di una manifestazione (o era un processo?) a Salerno, ed era stato amico sia di zio Luigi che di papà Cecchino? Da quello su Scotellaro, che avremmo rifatto quest’anno, nel centesimo della nascita? Dalla battaglia (persa) per salvare la nostra libreria, l’Internazionale, che anche solo il nome ci faceva scattare sull’attenti, a te e a me? Da quella volta che venni a chiederti il permesso di utilizzare Il Lavoro, e qualche ora dopo avevo sulla posta elettronica addirittura la testata originaria? O dall’ultima volta che ti ho costretto a apparire in pubblico, a novembre, per il centesimo del giornale di famiglia, e io che non stavo nella pelle perché eri venuto e ti schioccai un bacio sulla guancia che ti mise in imbarazzo? Mi hai insegnato che, senza radicalità, anche il riformismo più audace è destinato a soccombere, e stasera l’ho ricordato alla presentazione di un libro che parla di noi, del mestiere della Sinistra, e solo qualche ora prima mi avevano informato che non c’eri più. E avevo un groppo alla gola. E le lacrime agli occhi. E sempre quel maledetto freddo nelle ossa che mi viene a trovare ogni volta che rimango un po’ più solo, e ancora ce l’ho adesso, che metto disordinatamente in fila parole e ricordi e vorrei avere ancora tanto spazio per raccontare e raccontarti, ma davvero non saprei da dove cominciare. Ciao, Peppì, ciao maestro mio. Ti saluto a pugno chiuso come piaceva a te (e a me): Viva il Socialismo.

ANTONIO BASSOLINO

Grande dispiacere e tristezza per la scomparsa di Giuseppe Cacciatore: di storica famiglia socialista, autorevole esponente del PCI e della sinistra, intellettuale di valore, bella persona. Un bacio, Peppino

GUIDO LIGUORI

Mi rattrista molto la notizia della morte di Peppino Cacciatore, un compagno e amico, oltre che insigne studioso. Da sempre è stato nella Igs Italia, nella nuova serie di “Critica Marxista”, e in altri luoghi in cui si cercava di coniugare cultura e passione politica. La sua intelligenza, la fedeltà agli ideali socialisti e marxisti della sua famiglia e della sua giovinezza, la sua ironia, ne facevano qualcosa di unico. Scherzava sempre sul suo essere (stato) un convinto riformista, dicendo che dall’89 in poi tutti si erano spostati così a destra che lui, restando fermo, si era ritrovato all’estrema sinistra! Un abbraccio grande al figlio Fortunato Maria Cacciatore, anch’egli amico e compagno carissimo, che proprio stamane mi aveva informato della delicata situazione del papà. Ciao Peppino!

ANDREA DE SIMONE

Una brutta notizia per la sua famiglia, i suoi compagni, i suoi studenti, la sua città. Brutta per me, che sono stato suo studente, suo compagno di partito, suo amico per oltre cinquant’anni.

Uomo di grande cultura e disponibilità alla discussione, fonte continua di stimoli e di suggerimenti per chi ha avuto il privilegio di conoscerlo, condividere interessi, lavorare con lui. Prestigioso docente, appassionato militante, amico sincero.

Lascia uno straordinario patrimonio culturale, politico ed umano nella sua città da oggi, sicuramente più povera.

***

Tra i tanti suoi interventi con Infinitimondi, lo ricordiamo con due in particolare

IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE ALLA LIBRERIA INTERNAZIONALE DI INFINITIMONDI 4/2018 CON L’INTERVENTO DI PEPPINO SULLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

E IL SUO SAGGIO SU ERNST BLOCH NEL NUMERO MONOGRAFICO INFINITIMONDI 11/2019 DEDICATO A UTOPIA E COSTRUITO SOTTO LA SUA DIREZIONE INSIEME A QUELLA DI MARIO TRONTI E PINO CANTILLO

https://www.youtube.com/watch?v=gLktKYCXf94

3-MARZO-2023-PEPPINO-CACCIATORE

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1 commento

  1. Ricordi significativi.
    Per me Giuseppe Cacciatore, che ho conosciuto meglio attraverso InfinitiMondi, se n’è andato troppo presto

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