Con la scomparsa del prof. Guido D’Angelo la Campania perde un riferimento importante in materia di diritto urbanistico; da parlamentare, nel maggio 1990, presentò una proposta di legge riguardo la non trasmissibilità in successione agli eredi delle unità immobiliari abusive che se fosse stata approvata e vigente tanti danni avrebbe evitato al territorio. Invece, gli episodi di Casamicciola tornano a farci riflettere. A partire da ciò che recita la Costituzione Italiana all’art. 42: “La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti”.

Ebbene, il punto dirimente, e spesso sottovalutato, che attiene alla questione del governo del territorio è proprio da riferirsi alla proprietà privata, il cui godimento e limiti sono determinati dalla “legge” che però in materia urbanistica troppe volte è confluita in numerose “eccezioni alla legge”. I professionisti tecnici e i cittadini dovrebbero avere riferimenti normativi chiari e certi. Regna, invece, la confusione; deroghe legislative nazionali e regionali e la mancanza di pianificazione urbanistica aggiornata in molti dei comuni della Campania hanno disorientato e favorito l’abbandonare gli iter autorizzativi prospettati al cittadino da un professionista tecnico, e spesso la decisione è stata quella di evitare i tempi da “era geologica” dei carteggi della burocrazia e dei relativi rilasci dei pareri, sperando nel “promesso condono”. L’ultimo condono scampato risale al 2017 con il disegno di legge di iniziativa del senatore del Popolo della Libertà il campano Ciro Falanga il cui iter venne bloccato dopo il dibattito in aula alla Camera il 17 ottobre 2017 con la richiesta di rinvio in Commissione Giustizia del relatore Di Lello del Partito Democratico. Il disegno di legge stabilendo criteri di priorità per gli abbattimenti proponeva di sospendere quelli in aree vincolate dal punto di vista idrogeologico, paesaggistico, ecc. e di superare la legge della regione Campania del 2003 che bloccò il condono edilizio. Difatto ad ogni promessa di condono decade il “percorso di educazione al rispetto delle leggi urbanistiche” e si torna al pensiero legato all’attesa della deroga che innesca la mentalità da autoregolamentazione sulla propria proprietà o, addirittura, su proprietà non proprie o demaniali. La complessità con cui si presenta oramai la questione dell’abusivismo edilizio, dopo tanti anni di depistaggio comunicativo e vaghezza normativa, non ci permette di indicare colpe e colpevoli. Unico fatto certo è che nel nostro paese manca da anni l’impegno per politiche pubbliche per la casa senza le quali il diritto alla casa sicura e legittima è spesso stato negato; diritto di cui abbiamo certezza giuridica tramite tante sentenze della Corte costituzionale tra cui la n. 119 del 24 marzo 1999: “il diritto a una abitazione dignitosa rientra, innegabilmente, fra i diritti fondamentali della persona”.

Oggi alla politica spetta l’impegno a cercare con convinzione delle soluzioni alla problematica dell’abusivismo edilizio, che siano nell’abusivismo valutato caso per caso (come dice il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin!) o nell’abuso leggero (come definito dal ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci) o di necessità (che non esiste! come dice il governatore della Campania Vincenzo De Luca). Di sicuro l’abuso edilizio costituisce illecito penale ai sensi dell’art. 44 del D.P.R. n. 380 del 2001 per il quale sono previste due forme sanzionatorie connesse tra loro e non alternative una penale e l’altra amministrativa; e nelle aree sottoposte a vincoli culturali o paesaggistici è previsto il solo abbattimento con ripristino dei luoghi. Le soluzioni migliori, ad ora, non possiamo affermare quali siano, e non è certamente semplice stabilirle viste le tante casistiche delle tipologie di abusi che il territorio presenta, ma questo non ci assolve dal tentativo di cercarle.

Nadia Marra
Architetto
Partito Democratico

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