IL VOTO DEI GIOVANI
Un interessante indagine di SWG per la Repubblica di ieri aiuta a illuminare meglio lo stato degli orientamenti della parte più giovane del nostro elettorato: le ragazze e i ragazzi dai 18 ai 24 anni.
Essi si dichiarano prevalentemente come : ambientalisti ( 29%),europeisti ( 27%),progressisti ( 25%), antifascisti ( 25% ).
Sono consci dell’importanza del voto. Ma anche tra di loro fino a circa il 40% pensa che probabilmente non andrà a votare.
E tra quelli prossimi al non voto i due terzi sono proprio quelli che più si orienterebbero a sinistra.
Problema e potenzialità.
Si conferma quindi che, in modo particolare tra le giovani generazioni, l’astensionismo è il frutto di una carenza di rappresentanza, della carenza di soggetti nei quali riconoscersi, di quel vuoto a sinistra sul piano politico su cui tante volte abbiamo ragionato.
E dicendo quindi che il malessere, seppur generalizzato, è molto sul terreno della sinistra che si manifesta, e tra i giovani in particolare, indica però anche le potenzialità che vi sarebbero nelle settimane di campagna elettorale che rimangono per spezzare il piano inclinato su cui sembra consolidarsi la tendenza della campagna elettorale: è rispetto a quel mondo che bisognerebbe stabilire un nuovo patto di fiducia a sinistra. Questo potrebbe rappresentare la novità nella campagna elettorale.
Dubitiamo che vi si pensi.



LA SOLITUDINE DI ENRICO LETTA
Non conosco personalmente Enrico Letta e non ho acrimonie personali nei suoi confronti. Penso che si sia sobbarcato un compito non facile dopo la inopinata fuga di Nicola Zingaretti. Penso che abbia sbagliato a non fare i conti, e a non imporlo al suo partito, con quel gesto eclatantemente motivato. E penso che alla fine si sia perso nelle tattiche e sotto tattiche, senza strategia con il risultato che si vede ora.
Ma può essere solo questione sua? Non c’è un gruppo dirigente che si senta chiamato in causa? E’ solo sua la contraddizione?
Ed allora, nel mentre egli è sottoposto ad un attacco con pochi precedenti – dai giornali della destra con la loro schiera di pagine web cammellate; dai ‘grandi giornali’ e dai ‘grandi opinionisti’ ( tutto tra virgolette, sia chiaro… ), come lo Storico di Regime Paolo Mieli… e nel mentre tutto questo avviene senza che un dirigente del suo partito…un Franceschini, un Gentiloni, ma anche un Orlando o un Fassino…e chi più vuole più ne metta, senta il bisogno di reagire a questa campagna scellerata, di esprimergli solidarietà; nel mentre invece, senza alcuna smentita, i pastoni dei giornali sono pieni di retroscena sul suo essere pronto come capro espiatorio, dopo; nel mentre si infittiscono le voci di missioni e incontri alla volta dell’Emilia Romagna, nuovo faro della politica del PD…noi lo facciamo, qui, ora.
Esprimiamo la nostra solidarietà a lui dagli attacchi operati da una destra sguaiata e con ben pochi freni e dai silenzi dei compagni…amici, pardon,…del suo gruppo dirigente, molto impegnati per la propria elezione e molto poco invece per dare fiducia in un impegno largo per il futuro del paese e contro la, insistiamo, resistibilissima ascesa della destra.



IERI SERA, RAGIONANDO A BENEVENTO SU ENRICO BERLINGUER E SULL’IMPEGNO NEL VOTO OGGI E IN QUELLO PER LA SINISTRA DOPO IL VOTO A CUI PUR BISOGNERA’ DEDICARSI

Voglio ringraziare Carmine Nardone che ha voluto organizzare a Futuridea a Benevento ieri sera la presentazione di Dedicato a Enrico Berlinguer; Anita Biondi che ha arricchito il confronto con una testimonianza palpitante di militanza vissuta; Pietro Folena che ancora una volta ha voluto essere con noi con un pieno di passione; le tante compagne e i tanti compagni che vi hanno preso parte.
Ed è molto bello che ragionando di Enrico Berlinguer ci siamo ritrovati a riflettere, da lui stimolati, del mondo di oggi, delle sue contraddizioni, di quale sinistra hanno bisogno il paese e il mondo del lavoro. Ed è su questo, quale sinistra, come di nuovo una sinistra, che bisognerà necessariamente tornare dopo il voto: con rinnovato impegno e rinnovata disponibilità da mettere al servizio di una nuova generazione che può scendere in campo.
E nel frattempo, tutto quello che può essere fatto sul piano delle idee e dell’impegno democratico per battere la destra nel voto va fatto. Con convinzione.

Gianfranco Nappi



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2 commenti

  1. Sono stimolata dalla qualita’ dei vostri interventi.

  2. Ciao Gianfranco ,sempre condivisibile quello che scrivi,e te lo devo dire sei l’unica cosa-persona che ci manchi da morire in questa lontananza lavorativa.
    Siamo venuti a contatto,con questa nostra attività, coi ventenni di tutto il mondo,con i fratelli coetanei di Greta ! Abbiamo parlato tantissimo, perché loro aspettano solo questo ,rinunciano al mare al sole ,alle coglionate estive ,pur di parlare e di confrontarsi.Sono si degli ambientalisti,ma non a senso unico,Tutti dico tutti odiano la “Brexit ‘ ritengono Boris Johnson ,un imbecille anche un po’ bastardo,sono tutti sgomenti ,anche i Neozelandesi,che l’Italia si sia liberata di Draghi sperano che ilFelpato e Melononi ,precipitano giù all’inferno,sono delusissimi dai 5 stelle,e ritengono il vertice PD un gruppo di inetti mezzi ubriachi
    Al contrario,di quello che pensiamo ,loro hanno idee chiare,sono svegli,molto interessati al sociale e per di più astemi ,della serie al massimo un Peroncino e via .Ma insomma i Media di quali giovani parla?Penso che prima di ogni cosa dobbiamo capire a quali giovani vogliamo parlare,perché se è con i ventenni,guardate che stanno aspettando un piccolo cenno per straripare con la loro, presenza e creatività.

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