Lettera aperta al PD

Caro Gianfranco,

ho letto con interesse il tuo articolo su “il Manifesto” del 29 luglio e devo dire che concordo pienamente  sulla tua analisi della crisi di Governo e concordo sul fatto che dovrebbe essere prioritario lavorare a una coalizione elettorale di Sinistra Politica, Sociale e Culturale e qui aggiungo senza il Centro, senza la DC, senza Renzi o Calenda ma con quelle realtà che ieri non hanno magari votato.

Dunque  il mio pensiero disordinato che immagino rivolto ai “vertici” PD è questo:

Non sono un politico ma un biofisico che ha bisogno di politici come tutti i cittadini.

Constato che il livello della politica si è abbassato e che purtroppo anche da “sinistra” si è talora, forse spesso, caduti nelle trappole mediatiche in cui personaggi  come Berlusconi (incredibile si sia solo pensato di candidarlo alla Presidenza della Repubblica), Salvini, Meloni etc..; sono più forti, sono ignoranti ma hanno ben compreso le prime pagine di “M” di Scurati riguardanti l’ascesa del fascismo.

Vado al dunque tralasciando cose che probabilmente condividiamo.

Parto dalla considerazione che l’Italia è Paese rurale, l’idea di una compagine progressista è nobile ma lontana dal quotidiano di molti per i quali Berlusconi ha rappresentato uno che ce l’ha fatta come Salvini… gambe sul tavolo al bar, una botta sul fondoschiena della cameriera o uno sgambetto al cameriere e fare quello che avrebbe fatto Berlusconi nel favorire se stesso o gli amici avendone la possibilità. 

Il basso livello di partecipazione è destinato a crescere se non si riesce a riabilitare la politica e su questo la mia personale, personalissima, idea è che le elezioni non debbano essere considerate valide se NON vota almeno il 50% più uno degli aventi diritto e che votare è un dovere come pagare le tasse, etc..,.ma questa è altra storia.

Ora però vi è una questione che mi sta a cuore: la sinistra (per sintesi)

Penso che serva e che vi sia richiesta di un grande partito laburista che metta al centro le lavoratrici e i lavoratori, soggetti e oggetti della questione ambientale. e non le banche il potere d’acquisto, il diritto ad un lavoro equamente retribuito, il diritto all’istruzione e alla cittadinanza, il diritto alla casa e alla cura, e il diritto alla pensione delle lavoratrici e dei lavoratori non può essere cosi distante da quello dei politici che se ne prendono cura etc (privilegi, pensioni maturate dopo pochi anni, mutui agevolati …lista lunga vero?)

Al dunque … occorre un partito laburista che per prima cosa sappia unire la tradizione comunista e socialista italiana e che NON cerchi in ogni modo di compiacere il Centro .

Impossibile in cosi poco tempo costruire un partito nuovo laburista, più possibile avere un PD decisamente di sinistra (sinistra usato per sintesi che include quel verde che non fa perdere lavoro ma semmai ne offre di nuovo).

 Il mio ragionamento non è ideologico in senso stretto ma pratico: un ex democristiano o un liberale tra il centro sinistra e le sue (giuste per me) derive a sinistra preferisce il centro destra con un Salvini che parla di Madonne e bambini e di Vaticano oppure non va a votare… ma chi ha bisogno della sinistra, vera, non con quel centro che per molti, se ne prenda atto, vuol dire  marchette alle banche, allora NON vota.

Mi scuso per il disordine e chiudo su un aspetto sul quale credo il PD possa risuonare (in termini di frequenze di risonanza), un aspetto su cui il compagno (questo è il termine) Berlinguer ha esortato fino al suo ultimo respiro: va condotta una azione forte azione forte persona per persona, casa per casa, luogo di lavoro per luogo di lavoro…anche asfissiante ma va fatta. Il fatto di avere fatto passare di NON avere più l’Unità è stato grave e imperdonabile allora e negativo oggi. I social si, ma l’Italia che vogliamo riportare al voto è tutta non quella che mette i like.

Per fare questo servono pochi punti di vera sinistra e non balbettii di alleanze al Centro o con Renzi o Calenda altrimenti in quel porta a porta, nella migliore delle ipotesi, la porta viene sbattuta in faccia.

La chiusa più naturale per questa nota è: Fraterni saluti

Alberto Diaspro

Genova



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3 commenti

  1. Ciao Alberto, per un progetto così ci sono

  2. Necessario.labour prty
    Per in Italia asfittica e disordinata
    Dove i privilegi dei politici
    Trascina il paese nella miseria
    L’incompetenza poi dei suddetti
    Porterà il paese più bello del mondo
    Come la Grecia
    Alessandra.lancellotti

  3. Se posso, il problema della sinistra è molto più radicale che nessuno o forse in pochi ma sicuramente non forte abbastanza o in sintonia con la frequenza da risuonare con quella popolare, ha detto. È mancata la capacità di ristrutturare la consapevolezza che le richieste degli ultimi, a cui si aggiunge la natura nel senso più ampio, la biosfera per dirla con la scienza. Non siamo stati capaci di ricostruire non dico l’egemonia, ma appena il ruolo di antagonista di naturale dello scempio neolinberista
    Gli ha dato appena una scossa da un lato, con il rischio di trasformare la transizione energetica in u a semplice cambio di paradigma nel Busenees. Dall’altro abbiamo lasciato il compito di spiegarcelo, guarda un po’ al Putin, sovranisti fascisti 0.0 Siamo ancora rinvojoniti dall’egemonia del pensiero unico che il lavoro lo crea il capitale alla briatoreart e che il popolo vive al di sopra dei suoi diritti. Se ti inventano una macchina che fa il lavoro di 100 umani come spieghi che è un’ingiustizia, con un wattsapp a Carlo? (Marx intendo)

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