Mai come in questo momento la questione dell’acqua è di interesse generale. E bisognerebbe pur chiedere conto del fatto che , pur dopo un referendum sull’acqua pubblica di oltre dieci anni fa, sul tema, in generale, si siano fatti ben pochi passi avanti.

Intanto si apre un problema enorme per il governo dell’acqua nella città di Napoli. La questione si riferisce alla scelta che ha compiuto l’Ente Idrico Campano ( organismo della Regione Campania ), che con un provvedimento molto discutibile, ha impedito ad ABC azienda speciale, che gestisce l’acqua a Napoli, di accedere al finanziamento di 50 milioni dei fondi PNRR.
Al tempo stesso, il Comune di Napoli, con motivazioni molto discutibili, non riconosce ad ABC un suo credito di circa 103 milioni di euro.
A fronte di questa situazione, i vertici di ABC sembrano accettare passivamente questo stato di cose, o comunque esprimono disappunti di rito.
Dice il Prof. Alberto Lucarelli:L’impressione è che il Comune di Napoli, invece di difendere la sua azienda, che presenta un capitale netto di oltre 200 milioni di euro, ottima qualità dell’acqua, tariffe contenute, perdite al di sotto della media nazionale; che non riceve contributi pubblici importanti da circa sessanta anni, ovvero dall’epoca della Casmez, e che vive quindi attraverso la sua attività di impresa, con bilanci in attivo da diversi anni reinvestiti nelle sue infrastrutture, voglia lentamente avviarne un processo di dismissione. Voglio sbagliarmi e per questo chiedo che il Consiglio comunale dedichi una seduta specifica per ABC per capire meglio, ma soprattutto per spiegare ai cittadini cosa stia succedendo e soprattutto quale sia l’attuale visione politica per ABC“.

Ci sembra che gli interrogativi posti dal Prof. Lucarelli siano non solo legittimi ma tali da reclamare risposte chiare e rapide.

* La foto in evidenza è tratta dal sito istituzionale di Abc

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