IL DOCUMENTO BASE PER LA DISCUSSIONE : https://www.infinitimondi.eu/2021/04/09/napoli-fino-in-fondo-un-contributo-verso-la-prova-delle-prossime-comunali-a-napoli-e-per-un-confronto-con-antonio-bassolino/


Rilevo con piacere che le diseguaglianze e gli squilibri, resi ancor più evidenti dalla pandemia, hanno risvegliato l’attenzione sul principio di Partecipazione. Nel dibattito pubblico, infatti, questo principio comunitario sembra essere sempre più riconosciuto come metodo per: innovare la democrazia; ricostruire legami di comunità, tra il popolo e con sue Istituzioni; ricercare soluzioni per antiche e nuove contraddizioni che lacerano la società; … insomma per restituire senso alla Politica. Questo era chiaro sin dagli anni ’90.
È proficuo interrogarsi sul perché ci sia questo ritardo di “comprendonio”.

L’introduzione a questo nostro “forum” già contiene osservazioni condivisibili ed offre spunti per capire le ragioni per cui molto è stato detto, ma poco è stato FATTO.
Provo a sintetizzare il mio punto di vista.

Il Principio di Partecipazione, se correttamente inteso e praticato, non è asservibile a logiche di parte. Chi gestisce il potere pubblico con imprinting “padronale”, lo considera una minaccia e tende umanamente (sic!) a conservarlo. È un problema di qualità della classe dirigente che aggrava e si riversa e nel più ampio tema della crisi delle rappresentanze.
La domanda di partecipazione, tuttavia, è stata liberamente e variamente strumentalizzata da populismi di vario genere e colore politico:
• illusione ipertecnologica con cui il M5S -per fortuna in via di maturazione- ha raccolto i consensi e le speranze che sappiamo;
• connessione demagogica con i sentimenti di sfiducia dei cittadini (arancioni, alcuni “verdi”, e -prima ancora- mani pulite e tanti altri “frammenti” in cui si sono dispersi i progressisti democratici);
• fumoso tecnicismo con cui -tutt’ora- si assumono decisioni di interesse pubblico con processi partecipativi che nascondono antichi vizi di “leaderismo dirigista”.
Nelle more che i Partiti riscoprano la funzione ad essi affidata dall’art. 49 della Costituzione, credo che questo principio debba permeare la formazione e la costituzione della Città Metropolitana. Questa nuova Istituzione potrebbe finalmente essere il luogo concreto in cui declinare gli indirizzi che il Libro Bianco della governance europea ripete da trent’anni, reso peraltro attuale e cogente dalle disposizioni per l’utilizzo dei fondi NextGeneration a proposito della Sostenibilità ambientale, economica e sociale degli investimenti.
Francamente, non vedo ancora DOVE e CHI ne discuta con seri intendimenti.
Sul punto tuttavia, mi sembra utile socializzare gli esiti di un approfondimento svolta nella rete civica dei RiCostituenti. Ne sono scaturite proposte fattibili e una analisi della questione che considero un “documento di base” forse utile per chi volesse costruire “pensiero condiviso” tra i frammenti di idee e sentimenti che ritrovo nell’area politico-culturale in cui mi riconosco.
Il link per chi volesse consultarlo è:

https://www.politicameridionalista.com/2021/01/21/partecipazione-coesione-e-sviluppo/

Osvaldo Cammarota

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1 commento

  1. Grandi cambiamenti e scarsa partecipazione mi sembrano alcuni dei tratti distintivi di questi tempi. La pandemia impone i webinar a cui, causa età, sono poco avvezzo; ma credo dovrò adattarmi. Un’iniziativa che cerchi di arginare quest’inerzia partecipativa è benemerita.

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