Mario Rusciano scrivendo sul Corriere del Mezzogiorno di domenica scorsa ha sottolineato quanto sarebbe necessario porre le grandi questioni di contenuto, di visione per la Campania al centro del confronto elettorale sempre più vicino sottolineando, a mio modo di vedere giustamente, che ” Coppa America e Scudetto sono episodi bellissimi, ma passeggeri e incapaci d’assicurare una solida e stabile crescita economico-produttiva“. E se per Rusciano latita il confronto nei e tra i partiti, ” tuttavia, guardando al volontariato e al ‘terzo settore’, s’intravede al riguardo qualche cambiamento in meglio.” E auspica ” Cominciamo a parlarne per coglierlo e valorizzarlo“.

Sempre domenica, ma su Repubblica, Massimo Villone interviene invece proprio sul nodo crisi della politica e della rappresentanza e sul bisogno di aprire nuovi canali di scorrimento tra società e istituzioni, di partecipazione con poteri decidenti ( e anche qui il riferimento a quanto si muove nella ‘società civile’ con movimenti, associazionismo, volontariato è forte ), fino a delineare una vera e propria strategia di espansione partecipativa e democratica di cui la Campania potrebbe diventare protagonista superando tutte le contraddizioni e i modelli di potere autoreferenziali o aperti alla sola interlocuzione con interessi forti, che l’hanno sin qui caratterizzata soprattutto nell’esperienza di governo regionale che va a chiudersi (e che con minore autoreferenzialità apparente ma con eguale sostanza, contraddistinguono anche quelli del governo della Città Metropolitana: dal consumo di suolo densificato alla svendita di porzioni crescenti di proprietà pubbliche; dal sostegno a progetti come il Faro a Piazza Garibaldi ad un impegno inesistente per difendere l’acqua come gestione pubblica…temi questi ultimi su cui l’impegno di movimenti e figure come Alex Zanotelli e Alberto Lucarelli, altre espressioni di movimenti e mondo dei saperi, è di antica data ).

E qui davvero non possiamo non essere riconoscenti al Prof. Villone che cita proprio il caso della Proposta di Legge di Iniziativa Popolare Rigenera Campania, esempio effettivo e largo di partecipazione popolare, che interviene su uno dei nodi decisivi, quello della crisi climatica ( delineando una strategia di conversione ecologica forte e anche di riequilibrio territoriale in chiave non emergenziale e di valorizzazione di collina e montagna su cui pochi giorni prima, sempre su Repubblica, Ugo Leone aveva sviluppato un discorso di grande interesse ), e boicottata dallo stesso Consiglio Regionale che violando il proprio stesso Statuto l’ha deliberatamente lasciata in un cassetto da oltre un anno. E qui avanza anche l’interrogativo di fondo Villone : “ Quale forza politica assume l’onere di formulare e portare in Campagna elettorale un progetto volto a rivitalizzare gli strumenti di partecipazione democratica che già ci sono? “.

Ma, di fronte a così forti sollecitazioni, quale è la risposta delle forze politiche e, segnatamente, di quelle del centrosinistra?

Forse sarebbe davvero il caso di discuterne insieme e pubblicamente, come del resto già emergeva con riferimento ad uno degli ultimi contributi di Isaia Sales ( https://www.infinitimondi.eu/2025/05/20/note-a-margine-24-una-discussione-con-il-mio-vecchio-amico-isaia-sales-la-campania-verso-le-regionali-sempre-piu-prigioniera-del-presidente-uscente-o-della-inanita-delle-sue-forze-politiche/ ).

Dovremmo provarci per davvero.

Gianfranco Nappi

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