Ieri abbiamo dedicato qualche riflessione alla vicenda che ha avuto per protagonista Nives Monda e per teatro Taverna a Santa Chiara : uno spazio che ci è particolarmente caro per quel che è diventato in questa città dove il conformismo regna sovrano in questa fase; per il gruppo di lavoro che lo anima con passione e intelligenza; ed anche perchè siamo ad essi e ad esso legati da un sentimento di affetto per aver avuto un qualche ruolo nella sua originaria nascita nel 2013 . https://www.infinitimondi.eu/2025/05/05/con-nives-perche-contro-ogni-forma-di-antisemitismo-e-perche-contro-il-massacro-di-un-intero-popolo-di-fronte-ad-una-comunita-internazionale-inerte-di-gianfranco-nappi/ ).

Troviamo del tutto fuori squadro le prese di posizione dell’Amministrazione cittadina che sta applicando a questa vicenda un equilibrismo degno del peggior politicismo o espressione di una visione dell’amministrazione pubblica alla stregua del marketing turistico.

Ancor di più dopo le decisioni ultime del governo israeliano che giunge alla mobilitazione militare per occupare Gaza e avviare la deportazione di massa, ma davvero Napoli, con la sua storia lunghissima di accoglienza, di protagonismo civile della sua comunità ebraica, di solidarietà con il martoriato popolo palestinese, a questo si deve ridurre?

C’è un massacro in atto, fuori da ogni contesto di diritto e di ogni legittimo diritto alla difesa. Il Papa Francesco si è chiesto se si potesse usare il termine genocidio. Se lo è chiesto la Corte Internazionale di Giustizia.

E ora, con l’occupazione militare, successiva al blocco di ogni aiuto umanitario da due mesi, si prefigura un nuovo salto di qualità verso un abisso di dolore, di sofferenza e, conseguentemente, anche di odio e di incomunicabilità.

Perchè l’Amministrazione di una delle capitali del Mediterraneo non assume una sua iniziativa di pace? Di dialogo tra popoli e culture? Di iniziativa di solidarietà attiva con le popolazioni palestinesi? Perchè non lo fanno le sue Università?

Eppure, tante, autorevoli e forti sono statele prese di posizione nel nostro paese.

Abbiamo ricordato Papa Francesco.

Ma la stessa realtà delle ebree e degli ebrei italiani ha trovato il modo di esprimersi con grande forza in questi mesi.

In altre situazioni drammatiche Napoli ha saputo costruire dialogo, ponti, cultura e pratica della pace. Perchè oggi i suoi vertici istituzionali tacciono? Vittime e protagonisti essi stessi di un isterilimento del pensiero e della libertà?

Gianfranco Nappi

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