La Francia non ha governo: le opposizioni hanno sfiduciato un premier incaricato da un Presidente senza maggioranza di formare un esecutivo che forzasse il Parlamento a seguire un programma di sacrifici all’interno e sostenere il bellicismo europeo e occidentale.
Le opposizioni, che la stampa “democratica” del neoliberismo, editoriale di Cazzullo su Corsera, seguito da Repubblica e i suoi bellicosi giornalisti, hanno definito rosso bruni pericolosi attentatori delle “regole” occidentali, regole che vedono l’autonomia della politica dalle tensioni sociali demonizzando il conflitto sociale come la peggiore catastrofe per l’ordine occidentale.
Le opposizioni francesi sono su due terreni antagonisti tra di loro; sovranismo autoritario e razzista la Le Pen, blocco sociale per la difesa della Repubblica con una proposta di inversione di marcia in economia per una distribuzione della ricchezza per rafforzare i ceti popolari e il sistema sociale, nuova sinistra, i resti del Psf e sindacati da questa parte.
L’alleanza di sinistra ha avuto una maggioranza relativa in Parlamento, Macron ha imposto la regola del governo utile all’economia e fedele all’occidente, autonomia della politica vs conflitto sociale.
Macron ha preferito annullare l’esito del voto e avviato un governo “regolatore” neo liberista: risultato crisi politica e inasprimento del conflitto sociale, un già visto nel nostro Paese quando per dieci anni i Presidenti della Repubblica hanno cambiato, in corso di legislatura, diversi governi senza mai passare per le urne.


Esiste uno specchio europeo in cui si guardano quasi tutti i governanti cercando reciproca solidarietà.
Mi auguro che i partiti che stanno avviando la formazione di un’alleanza larga di sinistra nel Paese rompano quello specchio che cominciassero a guardare al conflitto sociale per capirne le richieste e indirizzarle in una politica partecipata di governo. Mi auguro che questa area politica incominci a pensare a costruire una presenza autonoma nell’informazione cartacea, televisiva e “social” per dare nuova dignità al giornalismo italiano.
Auguri alla sinistra francese affinché trovi la forza di non scadere nel populismo e di aprire una stagione di partecipazione sociale che inverta la rotta neoliberista.

Massimo Anselmo



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