L’Appello di circa 300 tra Docenti e lavoratori e lavoratrici dell’Università di Napoli ha sortito un effetto importante.

L’Appello chiedeva al CDA dell’Ateneo e al Senato Accademico l’immediato blocco di tutte le forme di collaborazione con Istituzioni israeliane e le dimissioni dei Rappresentanti dell’Ateneo da tutti i Comitati e Coordinamenti che li vedessero insieme ad Istituzioni israeliane. https://www.infinitimondi.eu/2025/08/14/voci-importanti-dalla-federico-ii-di-napoli-si-levano-per-gaza-circa-300-i-firmatari-oltre-i-silenzi-imbarazzati-dei-vertici-dellateneo/

Pubblichiamo la lettera che in risposta il Rettore Matteo Lorito ha inviato a tutto il corpo universitario. I maliziosi vi potrebbero leggere un modo per non prendere posizione sul merito e scaricare invece l’espressione di un orientamento comunque delicato sulle spalle di altri per poi, eventualmente prenderne atto.

In ogni caso, l’Appello ha avviato un processo di discussione democratica all’interno dell’Ateneo che rappresenta un fatto di indubbio valore e di straordinaria importanza e di cui riteniamo vada comunque dato atto al Rettore.

Se poi, in attesa della consultazione, il Rettore dicesse anche come la pensa lui nel merito, per quanto attiene alle sue proprie personali competenze e responsabilità, pure non sarebbe male.

Alle Direttrici e ai Direttori

p.c. Ai Presidenti di Scuola

Componenti Senato Accademico

Componenti Consiglio di Amministrazione

Carissima Direttrice, carissimo Direttore,

Ti invio in allegato un appello (UNINA PER GAZA) sottoscritto da circa 200 membri della comunità Federiciana, con relativa lettera di accompagnamento.

Il tema è straordinariamente importante e colpisce la coscienza e la sensibilità umana e civile di tutti noi.

Tra le varie istanze espresse dai firmatari del documento si chiede di interrompere ogni forma di collaborazione scientifica e didattica con gli Atenei ed Enti di ricerca israeliani. Ciò si traduce sia in una interruzione di progetti di ricerca in essere (con eventuale restituzione di finanziamento ottenuto), sia nell’impossibilità di partecipare anche in futuro a consorzi, cordate, partnership progettuali che includono soggetti israeliani, ovviamente in qualunque campo del sapere.

In questo caso, il CdA non potrà accettare eventuali finanziamenti relativi a programmi o progetti che coinvolgono partner israeliani.

Questa posizione, se approvata dagli Organi, si dovrebbe protrarre fino al realizzarsi delle condizioni espresse nel documento.

È del tutto evidente che questa eventuale decisione ha delle implicazioni anche amministrative, e soprattutto sull’autonomia scientifica di ogni ricercatore della nostra comunità.

In accordo con i nostri valori democratici, ritengo, pertanto, che sia opportuno e necessario che ogni Dipartimento, in quanto sede primaria dell’attività didattica e scientifica dell’Ateneo, si esprima collegialmente sul documento UNINA PER GAZA nel suo complesso, e in particolare sulla questione della co-partecipazione a progetti di ricerca e di didattica. Questa mia richiesta ha lo scopo di fornire agli Organi di Ateneo un quadro sufficientemente chiaro e completo, così da adottare le conseguenti delibere nel pieno rispetto del comune sentire dell’Ateneo.

Non da ultimo, questo passaggio nei Dipartimenti servirà a fare in modo che tutti siano informati e possano esprimere il proprio pensiero.

Ti chiedo, pertanto, di far pervenire all’Ateneo entro il mese di settembre una delibera del tuo Consiglio di Dipartimento che approvi o non approvi il documento UNINA PER GAZA come formulato, ovvero proponga modifiche ritenute utili.

Con l’auspicio che questo percorso di condivisione possa essere apprezzato da tutti, ti invio i saluti più cordiali.

Matteo Lorito

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