Intanto Valerio segnala questo importante appuntamento che facciamo nostro:

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Se fossi stato al vostro posto. Ragionevole dubbio e matematiche risoluzioni
Marco Malvaldi
Matematica, giustizia, gialli
Raffaello Cortina Milano
2025
Pag. 273 euro 21
Edgar Allan Poe (Boston, 19 gennaio 1809 – Washington 7 ottobre 1849) viene
quasi unanimemente considerato all’origine di vari generi letterari, compreso
quello che in Italia si chiama “giallo” oppure ormai spesso “noir”, crime
nell’inglese abbastanza internazionale. Scrisse fra l’altro un racconto (in tre
parti, ognuna pubblicata a distanza di mesi) sulla vera storia dell’omicidio della
bella commessa dai capelli neri di un popolare negozio di sigari sullo Strand a
New York, Mary Cecilia Rogers. La mattina di domenica 25 luglio 1841 la
ragazza esce dalla casa dove vive con la madre, scompare; pochi giorni dopo,
il 28 luglio il cadavere sfigurato viene ripescato nel fiume Hudson; il caso resta
aperto a lungo, permangono varie ipotesi. Poe è un ottimo raffinato giornalista
scrittore, esperto di decrittazione e un poco competente di quella che sarebbe
divenuta la scienza statistica delle probabilità. Decide allora di far usare al
criminologo deduttivo Auguste Dupin due tipi di conoscenza differenti: quello
narrativo, che permette di stabilire il significato di un oggetto, e quello
matematico, che ci consente di stabilire la probabilità che un dato evento
accada. Prende l’aereo di carta e trasporta tutta la vicenda a Parigi, dove
esplicitamente immagina che sia accaduto un caso analogo. Pur cambiando i
nomi, è convinto di poter individuare il colpevole; nel ruolo di avvocato
difensore riuscirà bene, come pubblico ministero risulterà meno persuasivo;
comunque il racconto (la cui terza parte dovrà tener conto delle novità
poliziesche) avrà ripercussioni dirette sulla politica della città di New York, sui
diritti civili delle donne negli Stati Uniti del XX secolo, sullo sviluppo della
polizia scientifica e perfino sulla nascita della teoria del caos. Cerchiamo di
capire come sia la narrazione dei fatti che il calcolo della probabilità siano
indispensabili (e talora complementari) allo scopo di giudicare se una persona
è colpevole o innocente del reato di cui è imputata.
Il chimico, grande, allegro scrittore e notevole multidisciplinare scienziato,
Marco Malvaldi (Pisa, 1974) prosegue la sua opera di comunicazione scientifica,
parallela all’attività di autore di gialli noir di forte impronta umoristica. In
questo saggio combina due temi, per il tramite degli spunti biografici su Poe e
del riferimento a trame di altri classici della letteratura di genere: la
ricostruzione di errori, omissioni, dimenticanze o contraddizioni in vari casi
investigativi, giudiziari e processuali; gli sviluppi di usi della scienza (in
particolare matematica e DNA) nella soluzione di veri crimini o delitti. Fin dal
principio, l’autore sottolinea l’importanza della grafica: per combinare le
evidenze formali (analisi, testimonianze, perizie, ecc.) con la narrazione di
eventi passati, investigazione sulle incertezze e discussione dei progressi, è
bene ricorrere al disegno, all’immagine, ovvero a visualizzare il meccanismo
dotandosi di un sistema grafico, subito assemblabile con poche regole e pochi
elementi, relativamente facile da costruire e soprattutto da smontare. Con
l’eccezione ovvia di prologo ed epilogo, ognuno dei tredici capitoli e ognuna
delle tre appendici sono pertanto corredate di figure, formule, illustrazioni e
poche note bibliografiche, oltre che di titoli rossi in maiuscolo all’inizio e
all’interno del testo. Un verso di De André rivolto a uomini e donne di tribunale
costituisce lo spunto per il titolo generale; mentre la questione chiave è la
relazione (nel sottotitolo) fra le soluzioni matematiche e il ragionevole dubbio
delle soluzioni giudiziarie: sarebbe utile utilizzare sempre anche un qualche
calcolo delle probabilità, visto che in un’indagine, che è solamente rivolta al
passato, non possiamo raggiungere mai un grado di certezza che sia assoluto e
incrollabile. Fra gli scrittori molto citato è Borges; fra gli scienziati il
nonconformista reverendo Thomas Bayes, che nel Settecento promosse il
relativo teorema e la relativa rete sulla probabilità condizionata; fra i processi
famosi quello a O.J. Simpson. Impercettibili parentesi pro Torino e contro
Juventus. L’autore è maestro del garbato solito stile colloquiale, con esempi
accattivanti e metafore meditate. Nessun indice dei nomi.
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Il genio della natura. Lezioni di vita dalla Terra che cambia
David Farrier
Traduzione di Irene Annoni
Narrazione scientifica evoluzionistica multidisciplinare
Touring Club Italiano Milano
2025 (orig. 2025, Nature Genius: Evolution’s Lessons for a Changing Planet)
Pag. 297, euro 24
Terra. Da miliardi di anni, e in particolare negli ultimi tempi. Da circa quattro
miliardi di anni, la vita sul globo terracqueo sperimenta nuovi modi di essere,
percepire, muoversi e riprodursi, trovando ogni volta nuove forme con cui
affrontare le sfide del momento. Ma le difficoltà di vivere su un pianeta abitato
dagli umani stanno mettendo a dura prova l’ingegnosità della natura. In tutti i
continenti eccetto l’Antartide, animali, piante e insetti stanno alterando il loro
organismo e il loro comportamento per rispondere alle pressioni esercitate
dalla trasformazione sia degli ecosistemi che del clima. L’innalzamento globale
delle temperature sta ampliando le aree di diffusione delle creature più diverse,
da coralli e muschi a uccelli e farfalle. Nelle città, palazzi alti, binari sotterranei
e zone verdi offrono versioni sintetiche di pareti rocciose, grotte e corsi
d’acqua. La navigazione transoceanica ha riavvicinato continenti che si erano
separati milioni di anni fa. L’impronta umana si vede ovunque: negli uccelli che
dimenticano il loro canto, nei ragni delle zone urbane che tessono tele più fitte,
negli elefanti che nascono senza zanne per sfuggire alle letali attenzioni dei
cacciatori. Oggi, la nostra meticcia civiltà umana è diventata la più grande
spinta evolutiva al mondo. La lezione che ci viene dal modo in cui animali,
piante, insetti e microrganismi reagiscono alle sfide del convivere su un pianeta
a forte impronta antropica è che il cambiamento può essere notevolmente
rapido. Stiamo costringendo la natura a reimmaginare sé stessa, anche molto
in fretta, e, siamo chiamati a farlo anche noi per evitare il disastro, affinché la
Terra resti un luogo in cui ogni forma di vita sia libera di prosperare. Il genio
della natura (da cui il titolo) è dotato di un’inesauribile inedita creatività.
Il giovane ricercatore britannico David Farrier insegna Letteratura inglese
all’Università di Edimburgo. Nell’ottimo reportage narrativo sceglie uno stile
colloquiale scientifico per fare il punto sullo stato della Terra a partire da
ricerche recenti (anche di laboratorio) sulle cose di tutti i giorni e da
conversazioni con esperti in vari ecosistemi nevralgici per comprendere
l’ecologia del divenire e le opportunità di rigenerarsi. Il testo è davvero
originale, multidisciplinare e aggiornato. La narrazione è distinta in sette
capitoli: Il cane ottimale, ovvero quando la domesticazione (qui affrontata in
modo tradizionale) dimostra che il cambiamento è possibile (con utili cenni alla
genetica e ai danni alimentari degli allevamenti industriali); La città vivente
(qui con discutibile parallelismo con la dimensione insulare), ovvero come
l’evoluzione urbana può insegnarci a costruire città sostenibili (con utili esempi
di e in “biocittà”); Un tratto di natura accomuna tutti al mondo, ovvero come le
altre specie possono aiutarci a risolvere il problema dei rifiuti (in particolare
delle plastiche; e si parla pure di sesso); L’affinità delle lingue, ovvero quando
il canto degli animali ci insegna ad ascoltare la natura (acquisizione opportuna
anche per poesia, afasia, sinestesia); Menti insolite, ovvero come altre forme
di intelligenza ci aiutano a rimodellare le nostre economie (la sfera “cognitiva”
a partire dalle cellule, sonno e sogni, intelligenza artificiale, profitto e
mercato); Orologi naturali, ovvero perché ripensare il tempo può aiutarci a
scegliere un futuro migliore (nell’epoca dei cambiamenti climatici antropici
globali); Il balzo dell’uomo-leone, ovvero perché la biologia di sintesi può
salvare le specie vulnerabili dall’estinzione. Opportuni frequenti riferimenti al
migrare di tante specie. Introduzione e capitoli sono preceduti da
un’illustrazione evocativa, i connessi riferimenti bibliografici sono ordinati in
fondo. Purtroppo si parla di America invece che di Stati Uniti. Nessun indice dei
nomi.
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Il confine della vergogna
Michèle Pedinielli e Valerio Varesi
Romanzo
Traduzione delle parti in francese di Barbara Monteverdi
Edizioni le Assassine Milano
2025 (Contrebandiers, in francese, Points Lione)
Pag. 137 euro 14
Frontiera alpina tra Francia e Italia. Un recente fine settembre. Il contrabbandiere
italo-francese Leonardo Morandi viene trovato morto, sfigurato. In tasca ha uno
scontrino di un negozio di Bardonecchia. A scoprire il corpo è l’escursionista
francese Jean Pelissier. Nel frattempo, un giovane burkinabé viene trovato assiderato
in quota. Un ingente traffico di sigarette con l’Albania? Addirittura traffico di essere
umani? Le forze dell’ordine di entrambi i paesi devono collaborare, hanno di fronte
un compito complicato e svolte sorprendenti. “Il confine della vergogna” è un
ottimo romanzo a quattro mani: la giornalista e scrittrice Michèle Pedinielli (1968) e
il giornalista e scrittore Valerio Varesi (1959) hanno recepito con acume un’idea del
festival Quais du Polar nell’ambito della valorizzazione di Lione e Milano, città
creative della letteratura dell’Unesco, alternandosi nella stesura dei capitoli e
offrendoci abilmente la descrizione gialla e noir delle reciproche differenze.
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Vincere. Lottare! Il mio pugno alzato per la giustizia
Tommy Smith e Derrick Barnes
Graphic novel biografica illustrata per ragazze e ragazzi
Disegnata da Dawud Anyabwile
EL/ Einaudi Ragazzi / Emme Edizioni, Trieste
2023 (orig. 2022)
Pag. 208 euro 17,90
Valerio Calzolaio
Piste d’atletica e vie del mondo. Il grande Tommie Smith (Texas, 1944) si
specializza nella velocità. Alle Olimpiadi del 1968, a Città del Messico stabilisce il
record mondiale dei 200 metri (meno di 20 secondi) e vince l’oro. Sul podio, Smith
e John Carlos, con pugno alzato guantato di nero (in copertina), protestano contro il
razzismo e le ingiustizie subite dagli afroamericani negli Stati Uniti. Il gesto era
un’espressione di solidarietà per le comunità afroamericane oppresse. Furono
espulsi dai Giochi Olimpici e subirono minacce da gruppi estremisti, e ciò influenzò
negativamente le carriere sportive e la loro vita. “Vincere. Lottare!” ripercorre la
storia di Tommie Smith, in quanto permanente simbolo di coraggio e di resistenza.
Il bel libro a sei mani (intensamente e finemente illustrato in b/n) narra l’importanza
di lottare per realizzare capacità, diritti e giustizia, è rivolto a lettori e lettrici dai 12
anni in su, firmato con l’esperto affermato scrittore Derrick Barnes.
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Perché ero ragazzo
Alaa Faraj
Lettere dal carcere
Postfazione di Alessandra Sciurba
Sellerio Palermo
2025
Pag. 337 euro 17
Palermo, Ucciardone. 9 marzo – 3 dicembre 2024. “Perché ero ragazzo” è la raccolta
di 28 lettere, “Io vi ringrazio” ultima, di Alaa Faraj (Bengasi, 1995). Alle spalle una
famiglia che lo sostiene, studente di ingegneria e promessa del calcio libico,
nemmeno ventenne, partì per inseguire competenze e desideri. Impossibile avere un
visto, niente canali ordinari o umanitari, nell’agosto 2015 era salito su un barcone
insieme a tre amici, anche loro promettenti calciatori. Durante la traversata morirono
quarantanove persone soffocate dentro la stiva, lui fu accusato di essere uno scafista,
è restato innocente in carcere per oltre nove anni (fine pena previsto nel 2045). Crede
in una futura giustizia e impara l’italiano in cella, scrive le lettere ad Alessandra
Sciurba (docente conosciuta da detenuto volitivo) dietro le sbarre (a mano, in
stampatello, su fogli rimediati). Ora esce il bellissimo conseguente libro. I veri
trafficanti proliferano altrove con complicità varie, inammissibile.
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