Il 16 agosto scadono i 90 giorni previsti dallo Statuto del Consiglio Regionale entro i quali o le Commissioni consiliari devono aver completato il loro esame della proposta di Legge o, in caso contrario, essa, come recita l’articolo 54 dello Statuto è iscritta automaticamente all’ordine del giorno del primo Consiglio utile con precedenza assoluta su ogni altro argomento.

Quindi venga pure il 5 settembre ma solo per inviare la Proposta al Consiglio senza ulteriori differimenti che hanno come obiettivo solo quello evidente di non misurarsi con il progetto partecipativo contro i cambiamenti climatici.

SULL’ACQUA PUBBLICA IN CAMPANIA

Dalla pagina social di Alberto Lucarelli

Con Delibera del 25 luglio, la n. 399, la Giunta della Regione Campania ha deliberato di proporre al Consiglio regionale la costituzione di una società mista pubblico-privato con maggioranza di partecipazione pubblica per la gestione della grande adduzione primaria di interesse regionale denominata “Grandi reti idriche campane S.P.A.” La semplice previsione di inviare osservazion da parte di associazioni e cittadini senza obbligo da parte della Giunta di avviare un contraddittorio, o comunque di fornire ulteriori argomentazioni, è molto debole.

Ricordiamo che l associazione Rigenera ha presentato con 13 mila firme un progetto di legge, non ancora calendarizzato, che prevede la gestione totalmente pubblica delle risorse idriche. Un tema così delicato è stato deciso a fine luglio dalla giunta senza ascoltare preventivamente una cittadinanza attiva molto consapevole sul tema. Mi auguro che il Consiglio regionale provi a recuperare questo vulnus di democrazia, attivando una serie di audizioni di associazioni, comitati e esperti.

L’intervento di Bruno Miccio

Ci risiamo. Come su Infiniti mondi avevo scritto in merito alla delibera 158, De Luca/Bonavitacola spacciano la favola della ricerca della “partnership privata” come apporto di capitale e know how. Abbiamo visto come Atlantia abbia ridotto il sistema autostradale italiano. Alti rendimenti per gli azionisti e azzeramento tendenziale dei costi di manutenzione. E gli investimenti? Quelli li mette la finanza pubblica (esemplare il caso Gori per fognature ed impianti di depurazione). Blairiani fuori tempo massimo, De Luca e Bonavitacola leggono solo il Mattino di Caltagirone. Qualcuno dovrebbe informarli che Starmer sta rinazionalizzando le ferrovie inglesi e si accinge a ripubblicizzare le società idriche privatizzate dal Water act della Thatcher. Un altro fallimento clamoroso. Società pubbliche, non improbabili soggetti “amministrativi”.

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