SCENARI GENERALI

Se è vero che è saggio attendere il dato dei ballottaggi per esprimere un giudizio compiuto su questa tornata amministrativa, alcuni dati di fondo sembrano già emergere. Nessun imperioso sfondamento a destra. Ed è un bene non di poco conto. Ma neanche alcuna folgorante reazione di ripresa a sinistra. E magari ci si accontenterà ora anche in una flessione della partecipazione al voto contenuta in soli 2 punti percentuali.

Oltre alla realtà che la divisione penalizza il centro sinistra, come ha colto oggi il Manifesto, l’altro aspetto che riguarda lo schieramento di opposizione alle destre è un tema di debole consistenza e debole presa nella società: in tanti casi, anche uniti, si rappresenta ben poco dell’elettorato e non si riesce a smuovere dal mare grande dell’astensionismo.

Questo mi sembra il punto più forte su cui riflettere che peraltro rimanda direttamente al tema del bisogno, inaggirabile, di un lavoro di lunga lena, di idee e sociale, di analisi e di lotta, di visione e di pratiche del quale però, ecco il punto, non si intravede voglia nel panorama della sinistra attuale.

E così, se è non solo più che ingeneroso stare con i fucili puntati nei confronti di Elly Schlein, rimproverando a lei l’assolutamente non rimproverabile, è altrettanto vero che da quelle parti non sembrano emergere elementi che vadano proprio nella direzione necessaria: quella cioè di una impostazione di lungo respiro.

Il pericolo concreto che vediamo è quello di una navigazione, magari garibaldina e corsara, che guardi alle Europee e poi si vedrà.

Ma forse, questo dato, più che un elemento di volontà politica sconta un ostacolo contro cui ogni pur generosa spinta è destinata ad infrangersi: ma questo PD, pur così essenziale alla battaglia democratica, nella sua costituzione materiale e nella sua dimensione di partito reale, è riformabile?

E tutto questo mentre, di fronte alla questione sociale e di reddito emerge una contraddizione enorme per un paese che vede il livello di reddito fatto 100 quello del pre-crisi 2007 a dicembre 2022 raggiungeva solo l’89% di quello di sedici anni fa con una perdita secca di 11 punti mentre in tutti i paesi europei più importanti è ampiamente sopra il livello del 2007; mentre il fatto che alla Stellantis di Pomigliano d’Arco ripetutamente la Fiom sia stata capace di organizzare uno sciopero forte dice che perfino lì, nella fabbrica di oggi, una conflittualità non corporativa si può agire; mentre questa nuova generazione continua a stupire per intelligenza e volontà di lotta, dall’urgenza dei cambiamenti climatici alle condizioni materiali di vita e di studio negli Atenei del nostro paese; mentre il Papa appare sempre più solo ed esposto ma anche determinato di fronte all’escalation militare e di riarmo che l’orrida invasione dell’Ucraina si sta trascinando appresso.

Ecco la distanza tra una politica balbettante e un mondo in movimento. Ma ecco anche lo spazio possibile per un nuovo discorso a sinistra.

TORNIAMO SU SCENARI LOCALI GIA’ AFFRONTATI: POMIGLIANO D’ARCO,SCAFATI, FORIO, ORTA DI ATELLA. QUATTRO STORIE DIVERSE, UN UNICO TEMA.

L’espressione di una vecchia politica, vecchia molto oltre gli 84 anni del suo interprete, di fronte allo squagliamento vero e proprio di PD e 5Stelle, ha stravinto a Pomigliano d’Arco. Non ci volevano i sondaggi per capirlo. E però lì, la pianta nata da un seme posto nel terreno non molti anni fa, comincia a crescere e questo gruppo di militanti, di ragazze e di ragazzi che si stanno facendo le ossa con il supporto di altre generazioni di militanti operai e della sinistra che si sono messi al loro fianco, sta sorprendendo per tenacia e intelligenza politica e Rinascita orami non è solo una promessa di futuro, è una realtà, con i suoi 2000 voti di lista, quasi il 10% e con i quasi 3000 voti, il 13,2% raccolti da Vito Fender candidato Sindaco. ( articolo precedente: https://www.infinitimondi.eu/2023/04/19/verso-il-voto-amministrativo-il-pasticcio-di-pomigliano-come-continuare-e-farsi-e-a-fare-del-male-speranza-in-rinascita-di-gianfranco-nappi/ ). Non so se loro si aspettassero un risultato migliore, ma questo è un gran bel risultato. E un gran bel risultato è quello di Michele Grimaldi a Scafati dove non riesce a raggiungere l’obiettivo del ballottaggio, oggi molto più difficile di ieri nonostante le apparenze superficiali, ma raccoglie il 15% dei consensi e 3 punti percentuali in più della coalizione dove il PD non va oltre il 6,4%, e le altre tre liste di sostegno, tra cui 5 Stelle e SI-Verdi raccolgono meno del 2% a testa. ( articolo precedente: https://www.infinitimondi.eu/2023/04/21/verso-il-voto-amministrativo-2-la-scommessa-di-scafati-con-michele-grimaldi-di-gianfranco-nappi/ ) . Eccolo il tema di come coalizione unita si, ma rappresentante di cosa? Ecco tutto il tema non aggirabile di un radicamento sociale e sentimentale da costruire programmaticamente giorno dopo giorno e non fungibile dalla freschezza e forza di un singolo candidato. E poi, ve ne è un altro, nella vischiosità di una società urbana in crisi come quella della città di Scafati, che attiene ad un largo nascondersi dietro forme estreme di civismo del più vetusto trasformismo sollecitatore di un bisogno di protezione nella società e di livelli di governo e di potere, in questo caso regionali, che si muovono in piena autonomia e autonomamente muovono le loro leve per il consenso. altrimenti non ti spieghi il 6% del PD in provincia di Salerno…Rimane quindi, se lo si vorrà, anche in questo caso l’accelerare su un cammino già intrapreso con passione in quella città e portarlo alle sue naturali conseguenze. A Forio, Vito Iacono ( articolo precedente https://www.infinitimondi.eu/2023/05/08/verso-il-voto-amministrativo-4-la-partita-aperta-a-forio-dischia-e-lidea-di-istituzione-del-parco-dellepomeo-al-tempo-dei-cambiamenti-climatici-di-gianfranco-nappi/ ) ha raccolto il 10% dei consensi, troppo grande la sproporzione con le forze in campo e rimane qui in modo particolare un seme piantato che potrà germogliare con i giovani che sono stati protagonisti con Vito e con quell’idea di Parco dell’Epomeo che rimane una grande scelta per il futuro per cui continuare a battersi. E infine, avevamo ospitato un racconto di Giovanni Salomone del voto ad Orta di Atella e di una bella assemblea con Luciana Castellina ( articolo precedente https://www.infinitimondi.eu/2023/05/05/verso-il-voto-amministrativo-3-di-luciana-delle-casematte-e-del-futuro-cronaca-spicciola-di-una-occasione-persa-ad-orta-di-atella-di-giovanni-salomone/ ) . Dopo anni devastanti per un territorio colpito in pieno dalle dinamiche di speculazione edilizia , di consumo dissennato di suolo e di influenza della camorra in tutto il panorama politico, Orta di Atella stava vivendo una sua stagione di rinnovamento, tristemente interrotta. Di fronte a questa interruzione dovendo scegliere tra il partecipare ad un probabile ritorno all’indietro e tenere aperta una prospettiva per il futuro, Città Visibile ha scelto la seconda strada non partecipando ad un voto che è stato plebiscitario con una sola lista. E si prepara, dalla città, a continuare di allargare la sua battaglia.

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