di Gianfranco Nappi

Ho conosciuto Pietro Greco prima ancora di conoscerlo di persona: leggevo sempre gli articoli che pubblicava sull’Unità. Un giornalista di grandi qualità e un militante impegnato con coerenza e sempre con coraggio : la battaglia per l’autonomia e la libertà della scienza, l’impegno ambientalista, quello pacifista e per il disarmo.

Sempre in giro per l’Italia e l’Europa.

Poi ci siamo conosciuti davvero.

Nel 2004, ero Segretario dei Ds della Campania e demmo vita all’inserto Campano de l’Unità, e lui lo diresse con rigore e umanità.

E del suo lavoro con una squadra di giovani intorno a lui in una esperienza precocemente interrotta, tra gli altri, voglio ricordare tra le mille cose lo speciale che volle su Renato Caccioppoli e una due giorni di confronto dedicata a Giordano Bruno.

Poi ci siamo ritrovati quando ho cominciato a lavorare a Città della Scienza, alla cui crescita e affermazione in campo internazionale lui aveva dato un contributo non secondario in collaborazione con Vittorio Silvestrini e Vincenzo Lipardi e lui era il responsabile del Comitato Scientifico e del Giornale online della Fondazione.

E anche qui, tante cose nate su suo impulso.

Un pomeriggio di discussione dedicato a Giovanni Berlinguer con, tra gli altri, Fabio Mussi.

All’interno della rassegna che promuovemmo non più di tre anni fa, Scrivere di Cibo, con lui che insieme a Valerio Calzolaio organizzò la sezione dedicata al Noir.

Due giornate di discussione tra gli scienziati per la pace.

Solo per citare alcune di quelle nelle quali siamo stati insieme.

Poi venne la crisi di Città della Scienza. Ci ritrovammo non d’accordo. Rimanemmo amici, rispettoso ciascuno delle ragioni dell’altro.

E fin dalla nascita di Infinitimondi Pietro ci è stato vicino. Abbiamo discusso. Gli chiedevo contributi che puntualmente arrivavano.

E così ci ha aiutato ad esplorare i percorsi della scienza nel Mediterraneo nel corso di secoli e secoli; ha illuminato figure straordinarie come Federico II; ha scritto sul possibile ma non realizzato incontro a Napoli nel 1938 tra Renato Caccioppoli e Ettore Majorana.

E’ stato con noi a discutere di Berlinguer e Ambiente e terremoto dell’Irpinia del 1980, e giusto il 23 novembre scorso abbiamo rilanciato le immagini di quella discussione che tenemmo nel dicembre del 2017 , organizzata con Alfonso De Nardo, Ugo Leone, Fulvia Bandoli solo per citare alcuni dei partecipanti e che di seguito potete ritrovare : https://www.centoannipci.it/video/ .

E da ultimo, gli avevamo chiesto di concorrere a far rivivere la memoria di lotte sociali e democratiche che avevano visto protagonista il PCI : e anche in questo caso aveva risposto con immediatezza.

Non abbiamo fatto in tempo per questo e per le altre mille cose che aveva in programma, per i suoi affetti più cari.

Con Massimiliano Amato, che gli è stato vicinissimo nell’esperienza de l’Articolo – insieme a Michele Mezza nella fase di ideazione e di avvio e, in quella del lavoro duro quotidiano, ad Ilaria Perrelli, Stefano Porro, Pierluigi Boda, Antonio Mango, Antonio Montanaro, Giuliana Caso – ci siamo detti che dovremo onorarne il ricordo nel modo più serio.

E lo faremo.

Per ora un abbraccio carissimo Pietro.

Eccoti alcuni pensieri di queste ore che ti riguardano.

Pietro Spataro dalla sua pagina FB :

Stanotte è morto Pietro Greco, uno dei migliori giornalisti scientifici, un grande amico e tra i fondatori di strisciarossa. Pietro era una bellissima persona, che trasmetteva conoscenza e serenità. Per lunghi anni all’Unità ha curato la pagina della scienza ed è stato il principale responsabile del servizio scientifico in quel giornale. Non si faceva mai incantare dalle sirene dell’informazione gridata che, anche in campo scientifico, rischia di creare gravi danni. Per noi è stato un pilastro. Una luce che illuminava la nostra voglia di conoscenza. Ci mancherà. Mancherà a tutti noi la sua competenza, il suo stile, la sua voce calma, il suo modo tranquillo di affrontare ogni problema. Ci mancherà la sua spiegazione su una malattia, una scoperta, un vaccino. Ci mancherà lui, Pietro, con il suo sorriso che apriva il mondo intero. Alla moglie Emilia, ai figli Francesco e Gaia e a tutta la sua famiglia l’abbraccio affettuoso dei giornalisti di strisciarossa.

Fulvia Bandoli :

Caro Nappi, Un grande dolore per me la perdita di Pietro Greco. Lo avevo incontrato a Napoli al vostro convegno su Berlinguer. Per me e per noi ecologisti comunisti e’ stato un maestro di scienza e un compagno prezioso, sempre vicino alle nostre battaglie, l’unico che ci dava voce. Abbraccio
Fulvia

Roberto Besana :

Ricevo questa pagina del Mattino di Napoli…Ischia in lutto, è morto Pietro Greco, giornalista di fama internazionale… sono costernato, ieri pomeriggio ci si confrontava per i testi del nostro prossimo libro sul Paesaggio italiano, stavamo organizzando il futuro … tutti noi perdiamo un riferimento, uno dei più grandi comunicatori scientifici, non amava che lo si appellasse divulgatore, una persona dalla conoscenza smisurata che gli permetteva di poter dialogare con chiunque, saggio e posato nei giudizi e commenti, e io perdo un grande amico a cui devo molto sia culturalmente, sia eticamente e moralmente. E pensare che stavamo costruendo insieme iniziative sui temi ambientali che da sempre lo appassionavano, e pensare che stavamo cercando di incontraci appena possibile per scambiarci una dedica sul nostro libro, e pensare che abbiamo da poco registrato insieme un’intervista…e pensare che non potrò più averlo amico e al fianco mentre camminiamo, e mai la presentazione che ho scritto per il volume ” l’Albero ” da significato al nostro rapporto e volontà di ” fare” …seduti al fresco dell’ombra di un albero, con un amico un giorno, abbiamo realizzato che stavamo partendo… e pensare che non potrò avere la dedica che mi aveva promesso sul suo bellissimo saggio ” Homo” , sono un privilegiato per averlo conosciuto, e pensare …e tristemente ricordare, difficile in questi momenti far proprio l’ottimismo che lo contraddistingueva e che voleva si avesse sempre, ma non ci riesco, sto piangendo

Alfredo Budillon :

Si senza parole lo avevo sentito in una presentazione libro di Michele Mezza di recente ….una grwnde perdita …tante cose fatte negli anni incrociandoci in varie vite …..

Luigi Agostini:

Pietro .Una grande risorsa.Il miglior giornalista scientifico del Paese.In Pietro tutto era grande e umile allo stesso tempo.Un Compagno.Un grande dolore.

Adriana Buffardi :

Che cosa terribile . Lo piango con amicizia e affetto.

Mario Sironi :

Sono veramente addolorato. Pietro era una persona splendida.

Michele Mezza :

Un grande giornalista ,uno straordinario divulgatore ,ma sopratutto un uomo di una gentilezza istintiva che parlava con la stessa dolcezza arguta con cui pensava.Aver avuto una sua recensione è una lusinga prima ancora che un’onore.La sua scomparsa lascia un vero squarcio nella cultura italiana.Dopo Giulio Giorello con Pietro Greco miViene a mancare un riferimento unico per affidabilità e amiciIa .Ciao Pietro che la terra ti sia lieve

Luigi Amodio :

Con Pietro Greco, al festival della scienza di Fermo, due anni fa. Oggi tutta la famiglia della comunicazione della scienza italiana è a lutto.

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1 commento

  1. Grazie Direttore, amplifichi il mio sentimento di gratitudine verso Pietro Greco. Da sempre seguito da lontano, spesso ascoltato a Radio3 Scienza, più volte avvicinato a Città della Scienza, negli ultimi mesi impagabili comunicazioni e dialoghi in rete.
    Da ieri mattina accanto a me il suo “HOMO, Arte e Scienza”. Circa 400 pagine di pacata colta compagnia.
    Grazie ancora

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