Con l’Associazione Koinokalò e Aria Nuova di Piano di Sorrento

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GIOVEDI 2 LUGLIO DISCUTEREMO A PARTIRE DA QUESTO DOCUMENTO

Lo scorso 6 maggio abbiamo tenuto un interessantissimo e partecipato VIDEOFORUM sui temi del turismo, incentrato in modo particolare sull’area Sorrentino-Amalfitana e su idee e suggestioni venute da Michele Gugliemo.

Da quella discussione e nel lavoro successivo curato da Roberta Calbi e dallo stesso Michele Guglielmo e Massimo Anselmo, è venuta fuori una vera e propria PIATTAFORMA.

Ve la proponiamo per continuare il confronto e, a questo punto, anche per verificare come farla andare avanti.

PER UNA ESPERIENZA DI RILANCIO E DI TURISMO SOSTENIBILE

Il turismo è sicuramente uno dei settori più pesantemente messi in ginocchio dall’epidemia di Covid. Ma possiamo questa crisi affrontarla con la voglia di ripartire individuando nuove strategie? Sicuramente nell’immediato i problemi sono tantissimi, in termini di perdita di posti di lavoro, mancanza di liquidità, prospettive cupe per la prossima stagione estiva. Ma se ripartiamo da alcune criticità del settore che già si evidenziavano nella “normalità” possiamo tentare di costruire un “laboratorio del presente”, che ponga le basi per nuove prospettive. A partire da 3 assi: programmazione/integrazione; eco-sostenibilità; attenzione alla sicurezza. Si tratta insomma di ripensare il turismo in chiave sistemica, non episodica e frammentata, e con responsabilizzazione di tutti gli attori in campo. In Campania purtroppo non abbiamo una adeguata legge regionale, nonostante i tentativi fatti, proprio per l’opposizione e i veti reciproci dei rappresentanti delle varie realtà imprenditoriali e territoriali. Forse una più diffusa consapevolezza, che ci sembra di scorgere, delle varie implicazioni della tematica turismo e degli ostacoli/opportunità dell’oggi/domani consentirà di “cambiare passo”.

La premessa per la costruzione di un progetto serio, fruttuoso e duraturo prevede:
1) la collaborazione tra gli “stakeholders” del turismo: privati, istituzioni, università, competenze, mondo del lavoro, etc;
2) condizioni ambientali che consentano una sana vivibilità sia alla popolazione indigena che ai visitatori.

Ci concentriamo, per una concreta esemplificazione, sul territorio dell’area sorrentino-amalfitana, un’area turistica di valenza nazionale. Qui pensiamo ad un progetto innovativo che abbia la capacità di mettere insieme tutti i valori autentici del Territorio, rappresentati dalle condizioni climatiche, dalle bellezze naturali e paesaggistiche, dalle bellezze archeologiche, dai prodotti della terra, dalla storia, dalla cultura, dall’artigianato, dalle tradizioni, dagli usi, dai costumi, dalla bontà del cibo, dallo straordinario senso di accoglienza che ci caratterizza, dalla solida e riconosciuta organizzazione turistica già esistente in molte parti del territorio, etc.

Fanno parte del Territorio : Agerola, Amalfi, Atrani, Casola di Napoli, Castellammare di Stabia, Cava dei Tirreni, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Gragnano, Lettere, Maiori, Massa Lubrense, Meta, Minori, Piano di Sorrento, Pimonte, Positano, Praiano, Ravello, Sant’Agnello, Sant’Antonio Abate, Scala, Sorrento, Tramonti, Vico Equense, Vietri sul Mare.

Ventisette comuni su un territorio di una bellezza unica al mondo.

Perché del progetto?

A) la stagionalità del turismo e delle attività ad esso collegate rappresenta un problema serio e grave per le popolazioni e le aziende in quanto produce precarietà e mancato reddito. Infatti la stagionalità in Campania varia dai sei mesi della costiera sorrentino-amalfitana e delle isole, alle poche settimane del litorale domizio, della costa cilentano e del resto della regione. Gli addetti al turismo, quindi, al termine della breve stagione debbono emigrare o cercare altre attività di supporto;
B) la pandemia da Covid-19 che ha colpito anche il nostro Paese ha prodotto nel mondo forti capovolgimenti economici in tutti i settori e nel turismo soprattutto.
Per rispondere al primo punto c’è da notare, come detto, l’assenza di un piano regionale che regoli ed incrementi lo sviluppo organico del turismo. Si impone quindi l’obbligo di ricercare tutte le modalità possibili per la sua destagionalizzazione e delle attività ad esso collegate. (Attualmente anche i finanziamenti erogati dagli enti pubblici non producono gli effetti durevoli attesi nel tessuto territoriale, in quanto finanziano azioni disarticolate e fini a se stesse).

Il progetto si propone di:
a) aumentare i flussi turistici nel periodo di bassa stagione ottobre-Pasqua;
b) promuovere i flussi turistici generati dal segmento MICE ( Meeting, Incentive, Conference, Events/Exbitions ) anche nel periodo di media stagione;
c) migliorare il target dei flussi turistici.

Lo sviluppo di ciascuna direttrice prevede il coinvolgimento dei segmenti del mercato turistico tradizionale: vacanze, religioso, scolastico, terza età, business, congressuale, culturale, termale, sportivo, etc, e dei segmenti di mercato emergenti: turismo escursionistico, esperienziale, naturalistico, giovanile, etc. Bisognerà anche cercare di valorizzare aree al momento meno sfruttate turisticamente rispetto alla linea costiera e al mare, quali le aree interne, le colline, i borghi caratteristici. Sarebbe anche innovativo ed utile, sulla scorta di quanto già si fa in Emilia-Romagna e Veneto, coinvolgere i Comuni della fascia costiera “in verticale” con le zone dell’interno, proprio per favorire un turismo esteso a gran parte delle stagioni, attento ad una progettualità culturale e al mondo scolastico.

aa) la realizzazione di questo punto è indubbiamente tra le più complesse e più attese. Essa prevede il coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti. Nei mesi di ottobre-novembre si possono incrementare i flussi legati al turismo congressuale, religioso, terza età, escursionistico, esperienziale, naturalistico. In particolare il turismo esperienziale richiede la presenza di aziende dell’agriturismo adeguatamente organizzate per la vendemmia, la molitura delle olive, la mungitura, etc.
A dicembre si promuove l’arte presepiale che è presente ovunque e su tutto il territorio; la costiera amalfitana offre anche l’originalità di presepi, anche illuminati, realizzati lungo la strada statale alla vista degli automobilisti di un’originalità e una bellezza straordinarie. Ai presepi e alle tradizioni natalizie si legano le luminarie di Salerno, via San Gregorio Armeno a Napoli, il Museo San Martino, la Reggia di Caserta. In questo periodo è attivo il turismo della terza età promosso da associazioni di categoria per quei soci anziani che preferiscono lasciare libere le famiglie dei congiunti giovani.
Gennaio/Pasqua porta il turismo scolastico sia italiano che americano ed europeo, il turismo giapponese, cinese e orientale in genere. E’ anche il periodo del turismo congressuale o per gli incentivi proveniente dai paesi nord-europei.
In questo periodo cadono la festa del Patrono di Amalfi a fine novembre, le manifestazioni di Carnevale, i riti e le processioni della Settimana Santa. L’insieme di tali eventi rappresenta un richiamo turistico. Andranno perciò incentivati opportunamente. A primavera, in alcune aree, si potrebbe organizzare la festa della primavera. Sorrento, ad esempio, aveva un tempo, la tradizione dei carri infiorati e del Flor Festival che si potrebbero riprendere.

bb) Nel periodo aprile/maggio il turismo generato dal segmento Mice porterà ottimi risultati essendo questa la stagione ideale.

cc) Il miglioramento del target dei flussi turistici si ottiene con l’ottimizzazione del livello di vivibilità sul territorio, che allo stato attuale nelle aree costiere è molto basso, a volte insopportabile. Occorre quindi realizzare un piano per la mobilità che limiti al massimo il traffico, con un servizio di trasporto pubblico frequente e usando autoveicoli con motori elettrici o ibridi. Bisognerà avere molta cura per l’arredo urbano che dovrà ispirarsi al gusto e alla cultura locale evitando contaminazioni esterne. Offrire informazioni al visitatore in più lingue. Servizi igienici, sia pubblici che privati, tenuti sempre in perfetto stato, etc.etc.


B) Gli effetti negativi generati da Covid-19 hanno colpito il trasporto aereo in maniera molto sensibile facendo ridurre il traffico aereo anche dell’ 80% in modo che il turismo, già in crisi per l’impossibilità di viaggiare delle persone in seguito ai provvedimenti a tutela della salute pubblica, si è dovuto bloccare nella programmazione a breve e medio termine. Questo ha provocato uno sconvolgimento tale nel settore del mercato delle vacanze che sta portando al cambiamento dei punti di riferimento all’interno delle compagnie. Il risultato sarà che gli operatori locali si troveranno di fronte a un nuovo scenario che li costringerà ad iniziare tutto daccapo. Il rischio concreto è che tutto o quasi, l’immagine che ci siamo costruiti negli anni, si attenuerà a favore delle nuove destinazioni. Bisogna tenere presente che nel 1950 i paesi che ricevevano più di un milione di turisti all’anno erano solamente quindici, tra cui l’Italia, oggi sono più di cento.
Quindi bisognerà presentarsi sul mercato non con una singola azienda o un gruppo di aziende, ma con un grande territorio, con un solo grande marchio. Quello che si sta proponendo è un territorio tra i più belli al mondo il quale, inserito com’è in una cornice favolosa, costituita dal Golfo di Salerno e quello di Napoli con le sue isole, confinante con Pompei ed Ercolano, con la vicinanza di Napoli, sullo sfondo il Vesuvio e servito da due aeroporti, è unico al mondo! Senza considerare Pozzuoli e i Campi Flegrei, la Reggia di Caserta, Paestum, Velia, la Certosa di Padula, il Cilento.


Il Territorio dovrebbe essere rappresentato da un organismo proprio, agile, semplice, che faccia capo a un Destination Manager esperto, di levatura europea, che ha il compito della promozione. Si sostiene con fondi provenienti dalla tassa di soggiorno. Si vede nella costituzione di un Convention Bureau uno strumento operativo per procurare congressi ed eventi. Questo organismo dovrebbe essere finanziato da enti pubblici, banche, fondazioni e associazioni di categoria ma non da aziende individuali che operano nel settore. Infatti la presenza delle aziende individuali potrebbe decretare il fallimento dell’iniziativa per conflitti di interessi tra le aziende stesse.


Molto importante per l’affermazione del marchio è anche la qualità del servizio che si offre ai visitatori. E’ perciò importante la professionalità degli addetti ai lavori. Sia gestori che dipendenti.

I gestori dovrebbero essere sottoposti, per l’ottenimento dei necessari titoli amministrativi, ad esami molto selettivi ai quali faranno seguito aggiornamenti professionali periodici
. Per gli addetti ai lavori si dovrebbe creare un Centro per la qualificazione e la riqualificazione degli addetti ai servizi. Anche questo centro dovrebbe essere affidato ad un professionista di levatura europea. L’utenza sarà costituita anzitutto dai lavoratori provenienti da altri settori o da altri corsi di studio, che vogliono entrare nel mondo del turismo, poi dai lavoratori del settore che mirano a migliorare la propria posizione lavorativa. Prevedendo opportuni processi formativi si potrebbe anche cercare di promuovere imprese giovanili che possano essere guide ed autisti, anche in una prospettiva di più sostenuta mobilità pubblica.
L’emergenza da pandemia – lo ripetiamo – deve essere un’occasione di “voltar pagina” e inventarsi strumenti e contenuti nuovi, poiché le ricchezze della nostra Regione che possiamo valorizzare sono tantissime.


Importante sarebbe anche – questo è un altro spunto – la riorganizzazione e rilancio del Monte Faito.

La costituzione di una Fondazione tra pubblico (Comune di Vico Equense, Comune di Castellammare, Parco dei Monti Lattari, EAV) e privati ( tutti i portatori di interesse) potrebbe dare vita ad una grande operazione di rilancio.
La località dovrebbe avere a disposizione un grande Centro ( l’attuale Centro Sportivo opportunamente adeguato?) intorno al quale costruire sua vita.
Infatti il Centro dovrebbe essere attrezzato con impianti sportivi ( campi di tennis, piscine riscaldate, maneggio, campi di pallavolo, campo di pallacanestro, calcetto,) alcuni dei quali usufruibili anche d’inverno (tennis, piscina almeno) ed essere dotato di bar, ristorante, un’area interna per socializzare, soprattutto nel periodo autunno-primavera, e degli spazi da destinare alle varie associazioni che frequentano la località.
Il Centro dovrebbe gestire i servizi delle varie abitazioni come avviene nell’albergo diffuso.
La Fondazione dovrà provvedere ai servizi comuni, alla sorveglianza e a riattivare le attività dismesse.
Le associazioni ospitate nel centro avranno l’impegno di organizzare eventi di importanza regionale, nazionale e internazionale secondo una programmazione stabilita con un anno di anticipo con la Fondazione.
Ai comuni spetterà l’obbligo di ripristinare le parti comuni, parchi di ricreazione, aree comuni manutenzione delle strade, illuminazione, sentieristica, sicurezza, trasporto pubblico, etc.

Questo tipo di progetto, come accennato in precedenza, deve avere come primo interlocutore la Regione, coinvolgere gli Enti locali e gli imprenditori privati, non dimenticare il ruolo fondamentale dell’Europa.

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