In Italia il turismo, si sa, è uno dei settori economici più produttivi e fiorenti. Ma è anche oggi il più a rischio. La pandemia da Covid-19 che ha colpito la nostra nazione e tanti altri stati genera nell’immediato una pesante crisi socio-economica che potrà avere effetti sensibilmente negativi sul territorio, anche se – come speriamo – prima o poi finirà. Come evitare le conseguenze più gravi? Bisogna attrezzarsi per tempo, in particolare nelle zone che più vivono di turismo. Penso, ad esempio alla Penisola Sorrentina e alla Costiera Amalfitana, che conosco più da vicino. Il modo migliore per uscire da uno stato di crisi è sempre quello di cogliere le opportunità di crescita che ci vengono offerte.

Proviamo quindi a costruire dei “progetti”, progetti concreti, che richiedono però anzitutto un fattore essenziale: “fare rete”, fare rete tra istituzioni, privati, competenze. E fare progetti innovativi, che mettano insieme i valori autentici del Territorio rappresentati dalle varie bellezze naturali, artistiche o archeologiche, con la ricchezza della terra, la bontà, varietà e salubrità del cibo, con l’artigianato o altre caratteristiche locali, non considerando secondario lo straordinario senso di ospitalità ed accoglienza che ci caratterizza.

Faccio un esempio concreto, rifacendomi ad un progetto integrato* che riguarda la penisola sorrentina e la costiera amalfitana. Il territorio comprende 27 identità alle quali andrebbe però opportunamente aggiunta Castellammare di Stabia per la presenza delle acque termali, della cantieristica navale, del porto turistico, di impianti sportivi e per le altre potenzialità turistiche che può esprimere. Gli obiettivi del progetto, di questo, ma come modello per altri: a) connettere la promozione del territorio alla sfera economica rappresentata dai suoi prodotti di eccellenza; b) creare un hub culturale per far confluire iniziative ed esperienze durante tutto l’anno in un evento catalizzatore in grado di potenziare l’attrattività dei territori e consentire la destagionalizzazione delle attività turistiche; c) offrire ai territori e ai suoi rappresentanti istituzionali la possibilità di favorire l’incontro di decision makers, operatori nazionali ed internazionali, buyers di mercati emergenti e consolidati all’interno di una piattaforma di promozione unica nel suo genere; d) fare rete per creare un punto d’incontro e di confronto per le identità territoriali al fine di migliorare la propria offerta e il “proprio prodotto turistico”, per ideare nuove strategie di sviluppo dei territori e confrontarsi sui fattori critici e di successo per la crescita sistematica, sostenibile e unitaria di un grande territorio.

Sono insiti negli obiettivi del progetto elevare il target dei visitatori e attrarre i segmenti del turismo emergenti, prediligere il turismo sostenibile, diminuire la disoccupazione e aumentare il PIL del territorio. Si potrebbe incominciare col costituire un “gruppo di lavoro” per evidenziare tutti i “valori autentici” presenti sul territori, comune per comune e catalogarli per categorie omogenee. Le categorie, come individuate nello specifico del progetto cui si accennava prima, possono essere : 1) “il viaggio di Ulisse”, che include il mare, le bellezze archeologiche e quelle naturali, gli eventi prodotti da ciascuna comunità; 2) “alchimie mediterranee”, ovvero la cucina locale fatta con i prodotti autoctoni; 3) “la generosità di Gea”, ovvero i prodotti della nostra terra; 4) “il ritorno delle mani sapienti”, ovvero l’esaltazione dell’artigianato locale.

Questo è solo un esempio. Ciò che è importante è che le Amministrazioni locali si preoccupino di realizzare le indispensabili opere di supporto, attingendo ai vari tipi di fondi, anche europei. Nel caso specifico, per esemplificare in modo concreto, bisognerà organizzare la mobilità, realizzare impianti sportivi per attrarre il turismo legato allo sport, valorizzare la rete museale esistente, rilanciare il Monte Faito e le Terme di Castellammare, bonificare i Valloni della Penisola e della Costiera, curare la sentieristica attrezzata, recuperare le fonti acquifere per tenerle a disposizione dell’agricoltura nei periodi estivi, valorizzare l’artigianato locale, disciplinare il fenomeno dei B&B, case vacanze e agriturismi, realizzare gli insediamenti produttivi necessari alle attività del territorio, rendere attraenti i centri storici con un sistema di illuminazione adeguato, incentivare le attività culturali e le manifestazioni di grande richiamo e di immagine. In particolare per la città di Sorrento sarà opportuno prevedere un Centro Internazionale per ospitare eventi tutto l’anno e realizzare il collegamento pedonale tra la Regina Giovanna e Marina Grande e il collegamento meccanizzato tra il Porto e la Stazione della Circum.

Un progetto di grande portata, che ha come asse fondamentale la difesa dell’ambiente, della natura e del paesaggio, che restano le nostre maggiori risorse. Al pari dello sviluppo sostenibile, però, anche l’ambientalismo dovrà essere sostenibile, cioè compatibile con il progresso e il benessere della popolazione.

Come si vede, un progetto integrato che guardi al futuro ha bisogno per partire di un “gruppo di lavoro” misto, che comprenda le varie istituzioni e soggetti interessati e sappia avvalersi anche della collaborazione di Società esperte e di sicura affidabilità nella redazione di piani di sviluppo delle località turistiche internazionali. E’ necessaria infine, da parte degli operatori, molta umiltà: è sbagliato pensare che “non abbiamo bisogno di gente che viene da fuori per sapere cosa fare”. Potrebbe anche essere vero che non sono necessari aiuti esterni, ma mancherebbero i riscontri e i termini di paragone e si correrebbe il rischio di procedere alla cieca. Ancora – la cosa più importante e più difficile di tutte – gli amministratori pubblici locali dovrebbero abbandonare il loro abituale modo di concepire le proprie azioni, teso a massimizzare nell’immediato i propri interessi elettorali. Nell’attuale emergenza bisognerebbe guardare al futuro e curare esclusivamente gli interessi del paese. Esiste un’altra ricetta?

Michele Guglielmo

*Il progetto al quale si fa riferimento è stato redatto dal GEMM Consulting. L’estensore dell’articolo è stato il coordinatore del gruppo e vi fa riferimento in questa sede, sicuro di fare cosa gradita agli altri componenti e anche per riproporlo all’attenzione di chi potrebbe sostenerlo.



Michele Guglielmo è Presidente dell’Associazione Arianuova Piano di Sorrento, che fa parte del Forum dello Sviluppo Sostenibile per l’attuazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, sotto l’egida del Ministero dell’Ambiente e tutela del territorio.
E’ esperto di turismo. Ha lavorato a lungo nel settore dell’ospitalità, con esperienza di 37 anni nella direzione di grandi alberghi, ed è oggi consulente per aziende turistico-alberghiere
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29 commenti

  1. Condivido pienamente analisi e proposte che mettono ben evidenza gli obiettivi che ruotano intorno all’asse portante “turismo sostenibile.
    Io amo tantissimo la Costiera e la Penisola Sorrentina: ho avuto la fortuna di poterle amare da mare (Gozzo sorrentino/vela), scoprirle bene attraverso i piccolissimi borghi e le località famose, godermi il tutto dalle alture straordinarie che le circondano… Per anni ho praticato trekking soprattutto sui Lattari, a Capri e ho fatto anche da guida per il Sentiero degli Dei …quando ancora non era di moda. C’è ancora tanto di straordinario da scoprire, da proteggere e soprattutto da valorizzare secondo progetti di ampio raggio (che partano dal territorio stesso) e che veramente incrementino turismo sostenibile interconnesso ad economia sostenibile ed agricoltura sostenibile. E’ urgente e necessario potenziare il lavoro e il valore della miriade di piccole belle realtà lì esistenti. Buon lavoro Michele Guglielmo, con l’auspicio che il “dopo il coronavirus” possa dare impulso di nuova vitalità e realizzazione ai tuoi progetti, soprattutto in rete, prima che si perdano in modo irreversibile
    identità e ricchezze culturali (in senso antropologico) anche lì.

    1. Secondo me la prima cosa da fare e ‘ rivedere la mobilità e progettare un nuovo modello di sviluppo ecosostenibile. Per quanto riguarda i programmi e in progetti in rete sono d’accordo .Comunque Complimenti.

  2. Interessanti le considerazioni e il progetto. Dovremmo conquistare la capacità di guardare lontano. Laddove le bellezze dei luoghi hanno dato ricchezza facile con il turismo è difficile far passare l’idea che bisogna avere capacità di prospettiva. Le difficoltà di oggi forse faranno riflettere di più. C’è bisogno di “Aria nuova”

    1. Progetto condivisibile e oserei dire indispensabile per fronteggiare quello che vedremo in penisola tra poche settimane. Occorre un comune grande ed unico con le sue municipalità, mi contenterei dei 6 comuni peninsulare. Meno poltrone maggiore ordine e potere negoziale. Tutto sarebbe molto semplice veloce e migliore rispetto a 6 teste!

  3. Condivido integralmente il contenuto di quanto pubblicato da Michele Guglielmo.
    A chi come me è impegnato, da tanti anni, nel volontariato ambientalista e di protezione civile e svolge la propria attività di consulenza per realtà che propongono soluzioni coerenti con la tutela e valorizzazione dell’ ambiente, fa enorme piacere leggere che una Associazione Socio Culturale propone una strategia per lo sviluppo sostenibile della penisola sorrentina.
    Nei momenti di crisi acuta bisogna trovare soluzioni innovative che aiutino a superarla, con una prospettiva di sviluppo reale, duraturo e sostenibile. Condivido che , per la penisola sorrentina e l’ area stabiese, si debba ipotizzare un turismo diverso, con progetti innovativi, mettendo in rete i portatori di interesse e le istituzioni. Progetti innovativi per una diversa e migliore offerta turistica, per intercettare la domanda di turismo sostenibile, sempre più diffusa.
    Il Turismo è, e deve essere sempre di più, elemento di sviluppo sostenibile, con incremento di buona occupazione e del PIL.

      1. Condivido in pieno il tuo pensiero. Penso che ora più che mai bisogna aiutarsi a vicenda e fare rete il più possibile. Dobbiamo coinvolgere tutte le attività, offrire esperienze ancora più coinvolgenti e mi è piaciuto leggere delle idee da mettere in pratica. È importante dare dei suggerimenti su come ripartire e io mi trovo d’accordo con i tuoi.

  4. Nel leggere con grande interesse l’articolo del Direttore Guglielmo mi è venuta alla mente una citazione di John Maynard Keynes: “La più grande difficoltà nasce non tanto dal persuadere la gente ad accettare le nuove idee, ma nel persuaderli ad abbandonare le vecchie”.

    Sicuramente l’improvviso arresto dell’economia e delle nostre abitudini di vita sta accelerando una serie di processi (basti pensare a quanto sta avvenendo per la didattica a distanza, per lo smart working e per gli acquisti online), ora ci aspettiamo che la politica e gli imprenditori facciano lo stesso guardando al futuro con occhi diversi.

    Per poter gestire flussi turistici importanti, dovremo passare da un modello condizionato da processi di annullamento dell’individuo e della sua singolarità, ad una riscoperta delle specificità. Solo così si potrà parlare di destagionalizzazione e proporre un’offerta più segmentata e variegata. Il territorio Campano, ed italiano in generale, offre tante risorse da spendere in tal senso.

    Trovo validissime le proposte riportate nell’articolo e, in generale, tutte le idee che avranno nella sostenibilità uno dei cardini principali.

  5. Ottima riflessione.
    La nostra terra è da sempre vissuta grazie al turismo, bisognerà sicuramente riorganizzarsi con idee nuove, per poter tornare presto allo splendore e al benessere che da sempre ha contraddistinto questi luoghi. Sarà dura ma non si può restare con le mani tra le mani

  6. Unica ricetta possibile considerare la penisola sorrentina come un unico comprensorio abbandonando per un ‘pochino’ ovvero a nuttate passate’ gli interessi di campanile e su questo Michele Guglielmo ha pienamente ragione e quanto ha scritto è da condividere integralmente senza se e senza ma

  7. Condivido in pieno. Un analisi precisa, concreta ed illuminante. Su tutto, la necessità di fare rete tra i vari attori pubblici e privati di un territorio che comprenda più comuni e la necessità di parlare di sviluppo turistico nell’unico modo possibile sul nostro fragile territorio: sostenibile. La sostenibilità deve diventare un must.

  8. Condivido in pieno le idee menzionate nell’articolo, per un turismo sostenibile è fondamentale le tutela dell’ambiente e del nostro bellissimo territorio, valorizzandone le tante cose che ci invidiano in tutto il mondo , dai luoghi, alla buona cucina, tutto ciò porterebbe un indotto fondamentale utile in questo momento così difficile per la ripartenza anche del settore commerciale che trarrebbe non pochi vantaggi da un utenza attratta dalla penisola Sorrentina e dall’area stabiese .
    Il tutto dovrebbe far parte di un progetto per il rilancio del turismo in cui è fondamentale l’appoggio della politica locale e la sinergia tra le amministrazioni comunali delle nostre città che dovrebbero ragionare come una grande città e prendere questo momento di buio totale come un opportunità per una rinascita .

  9. Analisi completa ed approfondita della realtà turistica e dei suoi potenziali sviluppi post Covid….la sfida consisterà nel rendere reali tutte le proposte di Michele che condivido pienamente.

  10. L’ analisi di un manager che ha maturato decenni di esperienza nel settore non può essere che apprezzata.
    A maggior ragione perché – come sempre – è equilibrata e “zeppa” di spunti di riflessione ed ipotesi di lavoro.
    Complimenti una volta di più.
    Sarà un piacere – con modestia – poter suggerire qualcosa anche da parte mia in un prossimo futuro

  11. Una delle analisi più lucide e consistenti che abbia letto negli ultimi due mesi alla base della quale c’è innanzitutto esperienza concreta e voglia di fare. Questi due fattori, che sono alla base del successo, sono purtroppo gli elementi mancanti della classe imprenditoriale e di quella amministrativa. La mia non vuole essere una critica ma un umile consiglio : bisogna affidarsi a professionisti e lavorare tutti fianco fianco per un progetto comune perché se ognuno continua per la sua strada puntando solo al profitto su carta finiremo per perdere tutte le peculiarità del nostro territorio. Quando si parla di turismo in Penisola Sorrentina ci troviamo quasi sempre di fronte a tanta improvvisazione frutto di molteplici fattori ma quello che manca Di più è l esperienza concreta oltre che curriculum di professionisti.

  12. È un progetto scritto con competenza ed esperienza. Il nostro territorio è uno scrigno con decine di possibilità ed offerte alternative al turismo di massa. È l’unico in Italia che,in pochissimo spazio, racchiude tanta diversità oltre alle attrattive mondiali come i parchi archeologici, le due costiere e Capri. Nei miei itinerari ho incluso posti mai visitati prima da gruppi di turisti che includono produzioni locali autentiche e cibo genuino e ci sono borghi incontaminati, poco fuori i centri turistici, dove botteghe artigiane ancora usano processi antichi per ottenere le loro piccole produzioni. Tanti elementi graditi agli ospiti che, negli ultimi anni, si stanno trasformando sempre più in Viaggiatori. Quello che leggo in questo programma è tutto realizzabile perché si può riorganizzare un territorio vasto,che va da zero a 1450 sul livello del mare, pronto a nuove idee e nuovi progetti. Sono una Guida Escursionistica ed ho fatto della scoperta del territorio il mio mestiere. Si sente l’esigenza di partire dall’incontro tra la politica decisionale con i settori turistici.Bisogna riuscire a creare un dialogo tra persone motivate, competenti ed appassionate ai propri settori. Essere decisi nelle scelte, coraggiosi nell’impegno e visionari nelle cose grandi. Stimolare la politica con progetti provenienti dalla competenza e dall’esperienza. Un ottimo punto di partenza.

  13. Author

    Dopo il bell’articolo di Michele Guglielmo e l’interessante discussione che ha aperto, confermo la disponibilità di Infinitimondi ad essere spazio utile per l’approfondimento delle idee del progetto: sia qui che nella Rivista cartacea. Magari si potrebbe cominciare proprio con un Forum on-line.

  14. L’articolo è pieno di buone idee, che evidenziano la competenza e la conoscenza del territorio e delle situazioni turistiche da parte di chi lo ha scritto. Giustamente alla agognata ripartenza del turismo, che dovrebbe avvenire, seppur in tempi non molto rapidi, si proporranno gli annosi problemi di un sistema di trasporti fra i peggiori di Europa, la Circumvesuviana, e l’esigenza di sviluppare circuiti nuovi per il turismo che siano volano per tutta l’economia. Un altra osservazione, la mentalità per cui si tende al massimo profitto momentaneo del turismo, non permetterà mai uno sviluppo concreto dell’economia locale, anzi ne diviene un ostacolo. Bisogna fornire servizi di buona e alta qualità senza sperare di trarne un profitto eccessivo, in tal modo si determina una economia virtuosa e in ultimo termine migliori guadagni.

  15. L interessante articolo è incentrato su luoghi di grande pregio architettonico e paesaggistico che l autore contribuisce enormemente a valorizzare. Illustra anche una serie di suggestivi percorsi culturali e naturalistici nelle aree vicine ai valloni, fornendo spunti per escursioni all insegna della natura, dell arte e delle tradizioni locali. Veramente un Buon articolo. Complimenti. Ad maiora .

  16. Il progetto rappresenta un’importante chiamata alle armi degli attori impegnati nell’industria turistica del territorio, e non solo (direi per l’Italia), e condivido l’insieme di idee proposte da Michele.
    – Come ben evidenziato la crisi socio-economica generata dalla pandemia è molto grave, è il momento che venga riconosciuta l’importanza dell’Industria Turistica per il nostro Paese, e non è ammissibile che non venga riconosciuto lo “stato di crisi” per il nostro settore, per gli aiuti che ne deriverebbero, aiuti vitali per la sopravvivenza di tante aziende che forse potrebbero rinunciare alla ripartenza in assenza di supporto.
    – L’opportunità di ripensare un nuovo modello di sviluppo, con attenzione alla mobilità, un turismo ecosostenibile e valorizzare le tante perle del Paese, molto spesso sconosciute, limitando il sovraffollamento.
    – Subito un piano di comunicazione e marketing per rimanere in contatto con i diversi mercati internazionali, senza tralasciare il mercato domestico che ci darà i primi riscontri. Il turismo internazionale impiegherà più tempo e avrà nuove attese.
    – Fare Rete come richiama l’Autore e vitale.
    Grazie Michele per il tuo impegno e buon lavoro.

  17. Ringrazio tutti per i commenti. Soprattutto desidero ringraziare l’editore Gianfranco Nappi per la disponibilità ad organizzare un Forum, una proposta che, come Associazione Aria Nuova – Piano di Sorrento, accogliamo con entusiasmo.

    1. Author

      Grazie a te Michele. Credo possiamo fare un bel pezzo di discussione e provare a concorrere a sostenere idee positive.

  18. Bellissimo articolo, un’analisi perfetta ed attenta del nostro territorio, di cui condivido ogni parola. È importante rivalutare la nostra Penisola, con un occhio particolare alla bellezza ed all’artigianato che, da secoli, ci hanno sempre contraddistinto.

  19. Mi sento di sottoscrivere in toto quanto qui proposto, in ottima sintesi, dal Presidente dell’Associazione Arianuova.
    Fare rete tra istituzioni e privati altamente motivati per promuovere progetti innovativi, che mettano insieme Territori, Artigianato, beni Archeologici, Cibo, attenzione all’Ambiente, coniugati in un realtà unica come la Penisola Sorrentina.
    In particolare è importante sottolineare, come è stato fatto, l’approccio sostenibile nella più ampia accezione, certamente ambientale ma anche sociale ed economica.
    Auguriamo a Michele Guglielmo e a tutti gli attori istituzionali, di vedere presto i frutti concreti di tutto il fervente lavoro di pianificazione portato avanti fin qui con grande consistenza.

  20. Ottima iniziativa! Un progetto che va oltre la comunicazione per i soli fini promozionali, ma che miri alla gestione di un sistema complesso. Consolidare i legami fra turismo e cultura, permetterà di arricchire la conoscenza del territorio e creare profonde esperienze su entrambi i fronti della domanda e dell’offerta, assicurando una più efficace protezione del territorio nel tempo. A presto

  21. Complimenti all’Autore dell’articolo, la sfida che propone di intraprendere, per noi cittadini della Costiera, è coraggiosa ed ambiziosa.
    Condivisibile l’idea di “fare rete”, tra istituzioni, privati, competenze, per costruire progetti innovativi concreti, che mettano insieme e valorizzino in un’ottica di turismo sostenibile il Patrimonio Culturale materiale ed immateriale del Territorio.
    L’auspicio è che le Amministrazioni locali sappiano ascoltare per poi agire rapidamente, compiendo le scelte che solo la Politica può e deve fare, guardando con lungimiranza al futuro delle proprie Comunità.

  22. Bellissimo articolo.
    Un progetto di questo tipo potrebbe anche essere “esportato”, ovviamente declinandolo sulle potenzialità di altre regioni o anche territori che coinvolgono più regioni, piuttosto che adeguandolo a biotopi o realtà particolari anche all’interno di una regione… Un format, direi!
    Sono i valori di fondo che ammiro molto, prima fra tutti l’umiltà richiesta per poter coinvolgere competenze provenienti da fuori il territorio.
    Da molto ormai sono convinta che l’unico approccio davvero sostenibile sia “I win you win” accompagnato e sostenuto da una leadership di tipo “team of team”.
    La complessità e la liquidità del mondo in cui viviamo, arricchite dalla nuova emergenza “congelante” dell Covi-19, hanno dato inizio ad un nuovo paradigma. Sbaglia chi pensa di tirarsi i remi in barca, attendendo un “ritorno alla normalità”… la normalità sarà “altra”, probabilmente.
    Vincerà chi, come viene suggerito molto lungimirantemente nell’articolo, saprà farsi guida e sostenitore di quello che il territorio già offre, proteggendolo e trasformandolo nella nuova Bibbia, con “un ambientalismo compatibile con il progresso e il benessere della popolazione”. C’è già tutto. Bisogna trovare la via giusta per utilizzarlo. E come viene ben detto qui servirà un “gruppo di lavoro”. Nel nuovo paradigma è fondamentale considerare “l’altro”, dalla base al vertice e in tutte le altre direzioni. Grazie Michele

  23. Caro Direttore, arrivo con molto ritardo. Sai che sono cagionevole. Ho avuto il gran piacere di leggere tutto. Mi soffermo su due considerazioni per ora. “Elevare il traget dei visitatori” . Io penso che la grossa criticità della nostra Penisola sia proprio il livello dell’utenza. Non è razzismo. Abbiamo abbassato la guardia e si è impoveritoil parterre, ma non in senso economico anzi. E’ proprio questo il limite prendere tutto purchè porti ricavo è il limite: da un riscontro immediato ma può sparire come un ballon d’essai. Queste cose le dicevo, quando timido Assessore giovane, venivo a dialogare con Don Giovanni Russo….tu ascoltavi in silenzio ed io avevo timore. Un altro passaggio mi ha colpito “disciplinare i B&B”. ecco possono essere una risorsa purchè non sopraffatti dalla necessità di occupare la camera con chiunque voglia. I B&B potrebbere essere la risorsa per tarsformare lentamente il turismo massificato in tursimo qualificato che trova però tante peculiarità enogastromiche e paesaggistiche ma anche offerte culturali all’altezza. Concludo, per ora, con un appunto: sono dispiaciuto di non vederti mai candidato Sindaco…..forse sei troppo competente?

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