Trasformiamo il coronavirus in una grande opportunità sociale
E’ da troppo tempo che, inascoltato, viene lanciato l’allarme sul surriscaldamento e sull’impoverimento delle risorse del Pianeta – a causa di un inquinamento nocivo e di un consumo in crescita esponenziale – delle risorse fossili: siamo arrivati sul bordo del baratro ed ancora molti scienziati e politici continuano a negare il fenomeno. A questo punto la natura, come si è difesa distruggendo specie nocive negli oltre sette miliardi di anni di vita, ha autonomamente avviato un programma di autodifesa sperando di far capire agli uomini che non permetterà loro di distruggere tutto pur di affermare il loro egoismo e la loro presunta superiorità.
E’ da tanto tempo che l’uomo sta distruggendo se stesso attraverso un neo liberismo predatorio per rincorrere l’idolo del danaro, per realizzare la sua avidità attraverso il consumismo sfrenato e la globalizzazione. La finanza ha distrutto la produzione per affermare il suo primato: ha creato una oligarchia che comanda il Mondo e non si interessa minimamente dei danni che tale comportamento produce con l’aumento delle disuguaglienze sociali, forme di povertà estrema anche nei paesi più evoluti, spingendo alla disperazione sempre più persone, giorno dopo giorno con feroce determinazione.
Con le parole di Papa Francesco: “Non siamo stati capaci di ascoltare il grido di allarme che si leva dal Pianeta e dai poveri”.
Tutto ciò deve farci riflettere, al di là dell’emergenza che controlleremo e superemo, dirigerci verso un cambiamento epocale, abbandonando lo sfruttamento indiscriminato delle risorse del Pianeta, attraverso un minor utilizzo di queste e trovando strade alternative che ci consentano un maggior rispetto della bellezza naturale e antropofica che ci circonda, preservandola anche per la future generazioni.
Il Governo Italiano, di fronte all’emergenza del virus ha preso, nella totale impreparazione (irresponsabile) del fenomeno, le uniche misure possibili per la sistematica distruzione della sanità pubblica avvenuta nel tempo. Il patto di bilancio e gli altri vincoli imposti dall’Europa hanno concorso a determinare danni che oggi si rivelano gravissimi. Gran parte della popolazione, con grande spirito di solidarietà e di volontà, salvo la follia di qualche solito negazionista , ha risposto con forza e con coraggio senza esitare a porre in atto tutte le norme ed i suggerimenti proposti.

Nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri “Cura Italia” sono contenute oltre alle norme di contrasto al diffondersi del contagio, una serie di aiuti a sostegno della economia durante la crisi per evitare il collasso dell’intero sistema e per essere pronti a ripartire, una volta finita la fase di emergenza.
Così sono stati previsti aiuti economici per le imprese che sono costrette a chiudere per rispettare la salute dei lavoratori ed aiutare a limitare la diffusione del contagio, per i lavoratori dipendenti, costretti a restare, di conseguenza, a casa attraverso la Cassa Integrazione anche nei casi di Aziende con un solo dipendente, per i lavoratori autonomi, ecc.
Mancano, però,previsioni di aiuto a persone e famiglie più disagiate e già economicamente svantaggiate a volte senza nemmeno una casa, senza un lavoro dipendente con reddito dimostrabile, o un lavoro precario o addirittura senza la possibilità di avere un minimo di reddito. Nuclei familiari sostenuti da una misera pensione minima o sociale e quindi costretti a vivere di espedienti: questi più esposti all’usura ed alla criminalità organizzata, unica attività che – certamente – continua imperterrita a lavorare in questo periodo approfittando della maggiore fragilità e della mancanza di sicurezza di tante persone, sempre con l’obiettivo di ottenere sempre maggiore consenso sociale.
La grande crisi che stiamo vivendo dovrebbe imporci l’annientamento dell’ipocrisia che spesso ci caratterizza a più livelli, fingendo di non sapere che una gran parte della popolazione, specialmente al Sud ma non solo al Sud, lavora in nero o fa ricorso all’arte di arrangiarsi; e di fronte ad una necessità impellente ed indilazionabile, persone sono costrette a ricorrere in maniera ancora più massiccia, soprattutto nei quartieri più poveri, centrali e periferici della nostre città, agli usurai. Il coronavirus si potrebbe trasformare in un virus sociale rendendo vani tutti gli sforzi fatti per cercare di arginare il fenomeno dallo Stato con Magistratura e Forze dell’Ordine, dalla Chiesa e o dai volontari attraverso il Fondo Prevenzione e di Contrasto all’usura di cui alla Legge 108/1996. Occorrono aiuti, quindi, anche per le persone e le famiglie più svantaggiate, tali da evitare, in questo momento di particolare crisi e di mancanza di piccole opportunità giornaliere il sostentamento quotidiano.

E’ importante già pensare al futuro: occorrerà un piano per una radicale trasformazione dell’economia sommersa attraverso un pacchetto di aiuti che consenta alle attività in nero di emergere, alle persone fisiche di percepire ed apprezzare la presenza di uno Stato Sociale capace di aiutarle, anche nei piccoli problemi giornalieri , rendendole partecipi a costruire e potenziare alternative di legalità. Solo attraverso questa strada si infliggerà un colpo decisivo al predominio dell’usura e della criminalità organizzata distruggendo lo sfruttamento della povertà, dell’omertà e del consenso sociale dannoso .
La crisi si è innestata in una situazione già molto fragile in cui il Pil previsto per questo anno era positivo di qualche decimale e le persone e le famiglie più povere ed indebitate erano già allo stremo, con un vera e propria catastrofe che vedrà la chiusura di molte attività sia nel settore commerciale che in quello turistico ed artigianale, incidendo negativamente sulla stragrande maggioranza delle persone fisiche e delle famiglie. Ricordo alcuni numeri rilevati dell’ ultimo rapporto Caritas sulla povertà in Campania (le altre Regioni del Sud sono sostanzialmente sulle stesse percentuali) che ci aiuta a capire la fragilità del tessuto sociale: il 67,7% della popolazione non é in grado di far fronte ad un problema economico che richiede una soluzione immediata, la povertà assoluta delle persone e famiglie è del 14,2% e quella relativa è del 43,2%, la disoccupazione è al doppio di quella Nazionale ed, infine, il reddito pro capito è la metà rispetto al Centro ed al Nord.
Si registra, quindi, un incremento esponenziale di richieste di aiuto da parte di tutte le categorie con reddito come la sospensione immediata di tutti i debiti a partire da tasse, affitti, rate mutui o di qualsiasi finanziamento per il tempo della crisi e per un tempo sufficiente a ripartire ed a rilanciare le attività.
Per le famiglie e le persone fisiche, che non hanno reddito certo, per i disoccupati, per i pensionati con pensioni sociali o minime, oltre alle misure di cui sopra, anche la possibilità di non pagare le bollette scadute ed in scadenza , gli affitti in corso ed eventualmente arretrati, i debiti in genere bloccando ogni possibilità di ricorso ad azioni legali con la sospensione anche delle innumerevoli, inutili e sempre più insistenti e fastidiose sollecitazioni telefoniche. Ciò non significa dare un colpo di spugna, ma soltanto dare un po’ di tempo per concentrarsi su ben altri sacrifici con l’obiettivo di salvaguardare il supremo bene della salute umana, la vita.
Gli aiuti debbono essere erogati immediatamente con accrediti sui conti correnti dei cittadini che hanno bisogno di certezze e non di promesse di cose che avverranno. Questi aiuti libereranno i cittadini dal problema economico, e daranno maggiore volontà e forza nel contrasto e nel contenimento del contagio.
Ricordo, per averlo vissuto, che abbiamo superato la fine della seconda guerra mondiale con uno sforzo collettivo e con una ferrea volontà di farcela. Ci venne incontro un grande piano americano che ci aiutò e che ci dette la possibilità di investire per ricostruire il Paese. In questi giorni si fa un grande appello alla solidarietà e l’Europa ha sospeso il Patto di stabilità, consentendo di sforarlo per tutte le necessità legate alla crisi sanitaria. Sono emerse le solite contraddizioni politiche e diplomatiche negli organismi europei, inaccettabili in un periodo di emergenza generale per tutti gli stati europei.
Il Governo Italiano deve con maggior coraggio porre in essere un programma di aiuti immediati per risolvere la crisi: l’Europa deve convergere sul principio etico e politico che le persone e la loro vita vengono prima delle regole, dei numeri e della salvaguardia degli egoismi di alcuni Paesi o, peggio di alcuni finanzieri. Ci sarà tempo per negoziare, ma non ora. L’Europa ha bisogno dell’Italia come l’Italia ha bisogno dell’Europa che deve cambiare e diventare, finalmente, quella ipotizzata dai nostri padri : al centro l’Uomo.
Il dopo non sarà e non potrà essere come prima ma noi dobbiamo saper affrontare la sfida della trasformazione, cambiare il nostro modo di vivere, riducendolo all’essenziale per ricavarne in cambio una società migliore con stili di vita sobri in un clima di rinnovata solidarietà, rispetto, dignità, legalità e, perché no, di amore.
Pasquale Riccio

Pasquale Riccio, avvocato, da oltre 14 anni impegnato nel volontariato a Napoli contro usura e gioco d’azzardo.
E’ membro dell’ esecutivo di Finetica onlus la cui attività consiste nell’accompagnare famiglie e persone, esclusi per qualsiasi problema dal sistema creditizio ordinario, per determinate necessità urgenti ad ottenere un prestito ad ottenere un finanziamento grazie alla garanzia dello Stato prevista dall’art.15 della Legge 108/96.
Da oltre un anno, attraverso una Cooperativa sociale, dirige il progetto Pio Monte Somma per aiutare persone e famiglie particolarmente disagiate dal punto di vista socio economico ad ottenere piccoli prestiti sociali fino ad un massimo di € 5000, sempre con la suddetta garanzia.

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3 commenti

  1. Grande Avvocato Riccio, sempre un faro per le persone di buon senso. Anni in prima linea hanno fatto di te un uomo esperto che ha scelto di mettere la sua saggezza al servizio dei più deboli. Per favore non ti fermare mai, abbiamo bisogno di te, io sono l’esempio dell’uomo, della famiglia, salvati dalla grande passione di Pasquale.

  2. Grazie Pasquale, sei una persona amabile con lo scopo di dare aiuto a chi ne ha bisogno. Sono ormai due anni che ti conosco ed apprezzando il tuo lavoro. Grazie per tutto ciò che ci hai donato. Un abbraccio carlo

  3. Ciao Pasquale: e da poco che ho avuto il piacere di conoscerti, e posso dire che mi hai ispirato da subito una fiducia totale nei tuoi confronti. Sei un bella persona e ti metti a disposizione con le persone, ci metti Amore nel lavoro che svolgi, a dare aiuto a persone bisognose!!!! Continua sempre e non ti fermare, abbiamo tanto bisogno di persone come te, anche solo x ascoltarci…. un un’abbraccio… Tina

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